Quasi sempre si parla di Lecco come città del Manzoni e dei Promessi sposi, ma viene nominata poco per altre qualità storiche. Infatti si potrebbe anche parlare di Lecco come città del risorgimento. Su questo tema a Palazzo Belgiojoso è stato inaugurato un laboratorio espositivo dal titolo “Materiali della memoria: il risorgimento lecchese e le sue testimonianze nel Museo Storico di Lecco”, i cui curatori sono Mauro Rossetto, Gian Luigi Daccò, Gianfranco Scotti e Angelo Borghi.
L’iniziativa chiude la rassegna “Lecco città del Manzoni” e si inserisce nel programma di manifestazioni della Conferenza provinciale per il coordinamento delle attività e iniziative per la celebrazione del 150^ anniversario dell’Unità d’Italia, presieduta dal Prefetto di Lecco, che si svilupperà per tutto il mese di dicembre. Un ampio patrimonio di reperti del periodo è ospitato dalle Collezioni risorgimentali del Museo storico di Lecco, custoditi in alcune sale di Palazzo Belgiojoso. A questo va aggiunto una serie di quadri, stampe, documenti, manoscritti e incisioni di tematica risorgimentale che fanno parte delle Collezioni artistiche e della Sezione separata d’Archivio del Simul, per un totale di circa 130 pezzi. Sono cinque i nuclei tematici attorno ai quali sono stati aggregati i reperti selezionati e parlano del 1848 a Lecco e le cinque giornate di Milano, la Guardia Nazionale a Lecco e il tricolore, i garibaldini lecchesi, gli imprenditori lecchesi e il loro rapporto con il movimento patriottico, la seconda e la terza guerra d’indipendenza e il mito di Garibaldi.
“Abbiamo voluto concludere la rassegna legata al Manzoni con un laboratorio espositivo che ci aiuti a riscoprire il valore e l’impegno dei lecchesi per la formazione dell’unità d’Italia – dichiara l’assessore alla Cultura del comune di Lecco Michele Tavola –. La nostra scelta è stata quella di farlo con una modalità innovativa, coinvolgente ed emozionale. Chi partecipa a questi incontri può essere guidato alla scoperta delle vicende della costruzione dello Stato, sia dal punto di vista politico e militare, sia come contesto socioeconomico”. Tutto il materiale presente viene presentato al pubblico con una modalità di tipo laboratoriale, destinato a un gruppo di partecipanti definito, circa 50 a ogni turno, con orari stabiliti e prenotazioni obbligatorie. “Fortunatamente – racconta Rossetto, curatore e direttore del polo museale di Palazzo Belgiojoso – sono già in molti quelli che hanno prenotato, tra cui molte scuole medie e superiori”.
Fra i tanti pezzi preziosi ci sono documenti, tra cui alcuni sono autografati da Vittorio Emanuele II, Giuseppe Mazzini e Antonio Stoppani, ma anche molte armi, tra cui una pistola che si dice sia appartenuta a Giuseppe Garibaldi, ma anche alcune camicie rosse appartenute ad alcuni dei garibaldini lecchesi. I visitatori hanno la possibilità di cominciare il percorso da un locale esterno, utilizzato come aula didattica, continuando poi nella Sala virtuale dell’industria, che integra percorsi multimediali già esistenti con nuovi materiali sul tema della partecipazione degli imprenditori lecchesi ai moti risorgimentali, in particolare del 1848, per concludersi nella più piccola sala attigua, dove si presentano le sezioni dedicate ai mille e alle campagne risorgimentali dalla seconda guerra d’indipendenza alla breccia di Porta Pia. Inoltre sono previste due edizioni del laboratorio per ogni mattinata programmata, ovvero dalle 9.30 alle 11 e dalle 11.30 alle 13. Gli adulti e le famiglie potranno visitare il museo nelle domeniche 4, 11, 18 dicembre e giovedì 29, mentre le scuole avranno accesso martedì 13 e giovedì 15 dicembre. Le presentazioni si susseguono tutte una dopo l’altra come se fossero tappe di un percorso, non solo dal punto di vista concettuale, ma anche da quello, ma anche dal punto di vista spazio temporale dovendo spostarsi in diversi punti del museo, come se si stesse visitando una mostra.