Nel 2021 aumentano gli avviamenti al lavoro dei disabili e il numero di convenzioni con le aziende.
Oltre un milione di euro in borse lavoro. La presidente della Provincia: “Grazie a tutti gli attori della rete”
LECCO – Dopo il 2020, anno dello scoppio della pandemia e delle difficoltà del mondo lavorativo che si sono inevitabilmente ripercosse anche sulle categorie più fragili, il 2021 è stato l’anno della ripresa anche per quanto riguarda il collocamento dei lavoratori disabili.
Il report diffuso dalla Provincia di Lecco, titolare del servizio, inquadra un anno comunque “complesso, caratterizzato come il precedente dal forte impatto della pandemia” ma di risalita nei numeri e nei risultati ottenuti sul territorio.
Nel 2021 si è infatti registrato un incremento del 27% degli iscritti annuali al servizio di collocamento disabili, da 465 (nel 2020) a 591 (nel 2021) e un significativo aumento del 38,5% degli avviamenti rispetto all’anno 2020 da 400 a 554. Ben 16 mila i contatti telefonici avuti dagli operatori con l’utenza, a fronte di 14 mila che erano stati effettuati nel 2020.
Il 66% dei contratti avviati nel 2020 sono stati confermati nel 2021, mediante proroghe o trasformazioni a tempo indeterminato. “Un dato che conferma l’adeguatezza collocamenti – ha sottolineato la dirigente responsabile del servizio, Cristina Pagano – ad ogni persona il posto giusto”.
In due anni di pandemia “è stato rodato un sistema nuovo, con un maggiore contatto telefonico e colloqui da remoto per esempio, che proseguirà nei prossimi anni e che ha consentito di avvicinare l’utenza con disabilità”,
Nel 2021 è aumentato anche il numero di convenzioni (+17%) stipulate con le aziende, passate da 282 nel 2020 a 329 nel 2021. Al contempo sono diminuiti i tirocini extracurriculari, passati da 433 (nel 2020) a 393 (nel 2021) sospesi da Regione Lombardia nel 2020 e ripresi con difficoltà per le varie restrizioni di volta in volta ripresentate.
Complessivamente sono stato stanziati oltre 1,06 milioni di euro in borse lavoro di cui la maggior parte erogate dalle aziende (863 mila euro), una parte dalla Provincia (172,5 mila euro) e in parte da altri soggetti come associazioni e amministrazioni comunali (30,7 mila euro).
“E’ stato effettuato un grande lavoro – ha rimarcato il presidente della Provincia, Alessandra Hofmann – Ringrazio tutti gli attori di questo sistema attraverso il quale è possibile dare spazio sociale alle persone fragili della nostra comunità”.
Risultati a cui plaude anche il consigliere provinciale Carlo Malugani: “Il Covid ha costretto a rimodulare da remoto l’attività ma è stato possibile garantire così tutti i servizi richiesti, supportando chi aveva meno familiarità con l’informatica. Aver effettuato 16 mila contatti telefonici significa che nessuno è rimasto marginalizzato”.
Il report è stato presentato in mattinata alla sala conferenze della Provincia. Nell’occasione è stato ricordato il progetto “Azione di rete per il lavoro” che inizia la sua seconda edizione, coinvolgendo diversi enti sul territorio e ulteriori 15 aziende.
Obiettivo è diffondere la cultura dell’inclusione: “Significa trasformare un obbligo di legge per le aziende in un cambiamento positivo – ha sottolineato il prof. Domenico Bodega, ordinario di Economia all’Università Cattolica e coordinatore scientifico del progetto – aprirsi all’inclusione significa sperimentare una modalità diversa di organizzare e di leggere la propria attività”.