Entra in vigore la cosiddetta “cedolare secca” avvero una nuova forma di tassazione dei redditi da locazione, un’alternativa al sistema di tassazione ordinario, che la serata organizzata dall’ASPPI di Lecco, voluta dal presidente Enzo Bergamaschi, ha cercato di chiarire in termini di sostanza, forma e convenienza.
Bergamaschi pone l’accento sulla tassazione a cui è sottoposto, un elemento visibile e dunque facilmente vessabile, come la casa in Italia e racconta l’escalescion dei sui costi di acquisto e gestione; in questo contesto il ruolo giocato dall’ASPPI, l’associazione dei piccoli proprietari più importante del territorio, è stato ed è fondamentale.
“L’ imposta cedolare secca – spiega Andrea Maffei, dottore commercialista consulente ASPPI – assorbe l’IRPEF, le relative addizionali regionali e comunali, l’imposta di registro e di bollo e si applica solo per persone fisiche e per immobili abitativi”. Si pagherà alle stesse scadenze dell’IRPEF e si potrà applicare anche sulle pertinenze, se locate con lo stesso contratto dell’abitazione. “L’aliquota da applicare è pari 21% per i contratti di locazione a canone libero e al 19% per i contratti di locazione a canone concordato in un comune ad alta intensità abitativa – nella nostra provincia solo Lecco”
La “cedolare secca” sugli affitti e legge, ma molto rimane ancora da chiarire e si attendono pertanto ulteriori circolari dall’Agenzia delle Entrate e indicazioni, che facciano luce sulle zone d’ombra presenti, dovute alle molteplici casistiche esistenti.
Per stabilire quale sistema di tassazione conviene utilizzare è necessario prestare attenzione a una serie di elementi come le diverse aliquote IRPEF, gli eventuali oneri deducibili e detraibili e la deduzione del 15% (che aumenta in caso di locazione a canone concordato) sul canone annuo di locazione ai fini della tassazione IRPEF, laddove la cedolare secca prende in considerazione l’intero importo. Altra considerazione tutt’altro che rilevante riguarda l’impossibilità, per chi opta per la cedolare secca, di applicare aumenti del canone, ISTAT compresi, nonchè l’obbligo di considerare questa tipologia di reddito ai fini di eventuali agevolazioni di legge, come nel caso del calcolo ISEE.
L’esposizione di Maffei prosegue con le modalità e i tempi di esercizio dell’opzione, l’utilizzo del modello semplificato SIRIA e del modello 69, le comunicazioni obbligatorie al locatario e le nuove sanzioni, fra le altre quelle previste in caso di mancata o parziale dichiarazione.