ππ πππ¬π’π¬πππ§π³π π πππ«πππ π π§ππ₯ πππ«ππππ¬π ππππ-ππππ
Di cosa parlano gli “πππππππ ππππππππππ, ππ πππ¬π’π¬πππ§π³π π πππ«πππ π π§ππ₯ πππ«ππππ¬π ππππ-ππππ”? Un piccolo lavoro che prova a raccontare le difficoltΓ della Resistenza locale, il sacrificio di alcuni meratesi che si trovano a combattere in altre zone d’Italia, i primi vagiti di nuovi rapporti comunitari, la nascita del CLN di Merate.
In questa zona operava la 104ma brigata Sap Garibaldi G. Citterio, Claudio Rosato prova a tracciarne il profilo attraverso l’uso dei documenti che il suo Comandante, Renato Andreoli, ha conservato e consegnato a Nicola de Giorgi. Ne esce un discorso privo di retorica e senza agiografie; al documento, di per sΓ© silente, si affiancano le testimonianze degli ultimi partigiani raccolte anch’esse da Nicola. Se il racconto ci appare lontano dalla retorica tradizionale che accompagna le zone dove la Resistenza Γ¨ stata difficile o non ha dato i frutti sperati, lontano da questo territorio muoiono in combattimento o fucilati per rappresaglia alcuni meratesi. Γ Gabriele Fontana che ci accompagna, con l’aiuto di Alessandro Orsi, alla scoperta dell’esperienza partigiana della Medaglia d’oro alla memoria del Conte Gino Prinetti Castelleti che cade combattendo con i garibaldini in val Sesia. C’Γ¨ anche chi cade fucilato per rappresaglia a Greco-Milano e chi, dopo aver disertato dall’Esercito della Repubblica sociale italiana, cade combattendo con i partigiani in Liguria e nell’Emilia Romagna.
La storia, seppur breve, del CLN meratese, che nasce a ridosso della Liberazione, si presenta come il primo tentativo di vita democratica dopo il ventennio fascista. Rinascono vecchi partiti o se ne presentano dei nuovi che si devono confrontare con una situazione difficile dove i sedimenti del passato fanno fatica ad essere superati.