Oltre il cancro: Acto e Asst Lecco insieme per il benessere delle donne

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Radiofrequenza e un ambulatorio per migliorare la sessualità dopo la terapia oncologica

Sironi (Acto Lombardia): “Il nostro obiettivo è migliorare la qualità di vita della donna anche dopo la malattia”

LECCO – Un impegno dedicato alla cura della paziente oncologica a 360 gradi, con particolare attenzione all’aspetto della sessualità dopo il cancro, per consentirle di migliorare la qualità della vita anche dopo la malattia: è questa la mission di Acto, Alleanza Contro il Tumore Ovarico, che oggi pomeriggio, mercoledì 8 maggio (Giornata Mondiale contro il tumore ovarico, ndr), ha donato al Reparto di Ginecologia e Ostetricia un macchinario per la Radiofrequenza per la cura degli effetti della menopausa indotta nelle donne colpite da tumori ginecologici.

A sinistra Alessia Sironi con il Dg Marco Trivelli

“Il macchinario – ha spiegato la presidente Alessia Sironi, presidente di Acto Lombardia – è in uso presso l’Ospedale di Lecco da un anno circa grazie alla preziosa collaborazione del reparto diretto dal dottor Antonio Pellegrino e ha dato risultati incoraggianti. Grazie a questo trattamento aiutiamo le donne a ristabilire un contatto sessuale con il proprio partner dopo il cancro, un aspetto troppo spesso non considerato ma che in realtà migliora i livelli di benessere. Dai dati in nostro possesso – ha continuato Sironi – è emerso che il 70% circa delle pazienti ha difficoltà a parlare dei disturbi sessuali al proprio medico e che solo al 14% delle donne viene chiesto se ci sono problemi. Donando ufficialmente la Radiofrequenza chiediamo a tutta l’equipe del dottor Pellegrino di aiutare le donne perché la sessualità dopo il tumore non sia più un tabù”.

Il macchinario donato utilizza la Radiofrequenza per riattivare processi naturali di riparazione dei tessuti migliorando così l’elasticità degli stessi. Si tratta quindi di un trattamento meccanico, senza effetti sistemici che contribuisce in maniera rilevante al miglioramento della qualità della vita della donna: “Le onde elettromagnetiche sfruttando il calore consentono un assorbimento immediato dell’acido ialuronico che favorisce questo processo di recupero di elasticità – ha spiegato il dottor Pellegrino – questo ci aiuta nelle due conseguenze principali indotte dalla terapia nelle pazienti oncologiche: l’atrofia vaginale e l’incontinenza urinaria”.

Il dottor Pellegrino dal 1° gennaio 2024 è Presidente del Comitato Tecnico Scientifico di Acto: “Il tumore ovarico si cura in equipe – ha precisato – il nostro è un gruppo di lavoro ben consolidato che si fa carico del prima, durante e dopo la cura e la malattia. Con l’occasione intendo ringraziare il personale infermieristico e i colleghi dell’oncologia che settimanalmente incontriamo per fare una riunione ‘interdisciplinare’. E’ fondamentale, dopo il cancro, cercare i segni di un’eventuale recidiva ma anche accompagnare i pazienti, in questo caso le donne, nel ritrovare una qualità di vita degna”.

Il dottor Pellegrino e la dottoressa Corso

L’età media di donne che si ammalano di tumore alle ovaie è compresa tra i 60 e i 75 anni, ma alcune forme di neoplasie, anche per ‘suscettibilità genetica’ sono sempre più comuni anche in pazienti più giovani, dai 30 anni in su. Come ribadito, gli effetti collaterali della terapia possono compromettere diversi aspetti, tra cui quello sessuale: per questo da settembre sarà riaperto l’ambulatorio di Sessuologia Clinica che sarà gestito dalla dottoressa Federica Sina, dove le donne potranno rivolgersi per parlare dei propri problemi e avere dei consigli. Inoltre, la Direzione Strategica di Asst Lecco ha recentemente bandito un concorso per assumere un Genetista che lavorerà con la Dottoressa Silvia Corso, Ginecologa: “Prestiamo attenzione non solo alle pazienti ma anche ai familiari – ha spiegato – grazie alla ricerca scientifica sappiamo che il 20% dei tumori ovarici sono associati ad alterazioni genetiche ereditarie e chi presenta questa mutazione ha un rischio aumentato di neoplasia ovarica superiore rispetto alla popolazione non mutata. Per questo nel nostro reparto è attivo un ambulatorio per la consulenza genetica, dove le donne possono confrontarsi non solo con il ginecologo ma anche con un genetista e uno psicologo. Speriamo di poter presto integrare nel team anche un nutrizionista: questa attività è utile per la prevenzione dei tumori ginecologici”.

Al momento è intervenuto anche Marco Trivelli, Direttore Generale di Asst Lecco: “E’ vero che la malattia impatta sulla vita ma è altrettanto vero che dopo l’evento clinico c’è ancora vita, poter gettare lo sguardo oltre è importante e ringrazio Acto per il prezioso supporto al nostro reparto e tutto il team per il lavoro svolto”.

Il dottor Pellegrino ha annunciato di stare lavorando ad un ulteriore progetto di assistenza alle donne nel percorso dopo la cura, tramite la telemedicina: “Abbiamo già una piattaforma disponibile e potremmo utilizzare questo strumento per dare supporto alle pazienti che, dopo la chirurgia, hanno normali dubbi e necessitano di rassicurazioni o comunque risposte in tempo rapido. E’ un invito che lancio alla Direzione, che già ci è molto vicina, ad impegnarsi per poter incrementare anche questo servizio” ha concluso.

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