Lezioni da casa se la chiusura delle scuole sarà prorogata
Gli istituti lecchesi si organizzano, registro elettronico e classroom virtuali
LECCO – La didattica non si fermerà, nonostante tutto: le scuole restano chiuse almeno fino a sabato a causa dell’emergenza Coronavirus e non è chiaro se lo saranno anche la prossima settimana, lo deciderà la Regione entro sabato, intanto però gli istituti lecchesi si stanno preparando all’eventuale proroga.
In molte scuole, non solo superiori ma anche nelle primarie, sono gli stessi docenti che si stanno interfacciando i propri alunni, ma dalla prossima settimana, se le misure anti-virus saranno prorogate, allora i metodi “alternativi” di insegnamento saranno più strutturati in ogni istituto.
“Qualsiasi provvedimento verrà preso, ci organizzeremo, partendo dal fatto che non andremo a muoverci su un campo vuoto” puntualizza infatti il provveditore di Lecco Luca Volontè, precisando che a oggi la comunicazione ufficiale è ferma al decreto ministeriale del 25 febbraio che indicava la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado. “Ogni istituto si sta attivando per salvaguardare l’attività didattica mettendo in atto azioni di interscambio tra docenti e studenti”.
Anche WhatsApp per comunicare con le famiglie
Una possibilità, quella delle lezioni a distanza, più pratica e perseguibile nelle scuole superiori, dove strumenti come le class room sono già utilizzati normalmente durante l’anno scolastico: “E’ logico che più si scende con l’età degli studenti e più diventa difficile promuovere questo tipo di iniziative”. Ciascuno però sta facendo la sua parte, attivandosi anche semplicemente tramite le chat di whatsapp attive tra genitori. Perché questi, è giusto ribadirlo, non sono giorni di vacanza.
“Ogni scuola si sta organizzando autonomamente per portare avanti la didattica. C’è da dire che questi giorni di interruzione si sono fortunatamente inseriti in una settimana già anomala per via delle festività di Carnevale. Gli studenti sarebbero già stati a casa lunedì e martedì con il rito romano e venerdì e sabato (se l’istituto è strutturato con la settimana lunga,ndr) per quelle a rito ambrosiano”.
Resta chiaramente da capire cosa succederà settimana prossima, qualora dovesse venire prorogata l’ordinanza ministeriale e regionale di chiusura delle scuole.
Professori in video conferenza
“In questi giorni alcuni dei nostri docenti hanno mantenuto i contatti con i loro studenti, in particolare il registro elettronico che consente di assegnare compiti per casa, letture e esercizi. Non tutti i professori si sono organizzati in questo modo, circa il 50%, ma se sarà confermata la chiusura, la prossima settimana sarà improntata in modo più omogenea questa istruzione ‘a distanza’ – spiega il preside del Liceo Manzoni, Giovanni Rossi – auspichiamo che non sia così ma ci stiamo organizzando per essere pronti”.
Il registro elettronico è solo uno degli strumenti utili agli insegnanti. “In rete esistono delle piattaforme gratuite molto funzionali, che permettono anche videoconferenze, accessibili attraverso un codice che verrebbe dato agli studenti per accedervi – prosegue il preside – è possibile pensare di organizzare queste lezioni virtuali seguendo l’orario scolastico già stabilito”.
Anche altri istituti superiori si stanno muovendo allo stesso modo. Il Badoni, per esempio, ha già pubblicato sul proprio portale delle indicazioni ai docenti per creare una ‘classroom’ virtuale attraverso Google.
“Già alcuni colleghi hanno iniziato ad inviare agli studenti materiali per lo studio e l’esercitazione. E’ principio del nostro istituto che a tutti gli studenti siano date pari opportunità, è auspicabile che questa pratica di ‘insegnamento a distanza’ si ampli il più possibile, con le modalità che ogni docente ritiene più confacenti – scrive il preside Angelo de Battista – Gli studenti, da parte loro, devono considerare che questi giorni non sono di vacanza e che è loro interesse non interrompere l’attività di studio in un momento cruciale del secondo quadrimestre”.