Fitz Roy. Prima invernale della via Casarotto per Della Bordella e Majori

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Matteo Della Bordella e Marco Majori al Fitz Roy
Matteo Della Bordella e Marco Majori al Fitz Roy

Salita di grande prestigio per il Ragno di Lecco e il bormino della Sezione Militare Alta Montagna

“Un amico mi ha scritto: ‘tribolato tanto’? E a me è venuto naturale rispondergli: Non mi ricordo più… È stato così bello”

LECCO – Alla fine ce l’hanno fatta: il Ragno di Lecco Matteo Della Bordella e il bormino Marco Majori della Sezione Militare Alta Montagna hanno firmato la prima invernale della via Casarotto al Fitz Roy, in Patagonia. Era il gennaio 1979 quando Renato Casarotto disegnò in solitaria un vero e proprio capolavoro sull’inviolato pilastro nord-est del Fitz Roy (ribattezzato pilastro Goretta in onore della moglie Goretta Traverso).

Seguendo il filo della storia Matteo Della Bordella e compagni hanno deciso di provare a ripetere quella magnifica via nella stagione più difficile, l’inverno australe. Ovviamente non sono mancate le difficoltà, ma nelle scorse ore il prestigioso obiettivo è stato centrato dai due alpinisti.

Con loro, fino a qualche giorno fa, c’era anche l’alpinista varesino Tommaso Lamantia che però era stato costretto a rientrare in Italia a fine agosto per impegni di lavoro. Nell’ultimo scampolo di spedizione Della Bordella e Majori, dopo tanta attesa, non si sono lasciati sfuggire l’occasione buona riuscendo a ripetere in inverno quella che da tutti è giudicata la linea più elegante del Fitz Roy e una delle più belle della Patagonia.

I due alpinisti hanno attaccato la via venerdì scorso salendo fino al Bloque Empotrado; sabato hanno scalato il ripido ed estetico pilastro e domenica hanno raggiunto la vetta del Fitz Roy per poi scendere e rientrare a El Chalten. Non ci sono ancora dettagli sulla salita se non l’annuncio via social della buona riuscita da parte di Marco Majori: “Un amico mi ha scritto: ‘tribolato tanto’? E a me è venuto naturale rispondergli: Non mi ricordo più… È stato così bello. Da qualche parte in questi lunghi giorni di attesa ho letto: ‘…E non avere paura di perdere. Se è la cosa giusta, accadrà. La cosa più importante è non avere fretta. Le cose belle non scappano via'”.