Dall’Alto Lago alla Valsassina, dall’hinterland del capoluogo alla Brianza
Il lavoro dei sindaci lecchesi nelle comunità alle prese con il Coronavirus
LECCO – Sono i ‘primi cittadini’ e per questo primo riferimento di tutta la loro comunità: sono i sindaci del territorio che in queste settimane stanno affrontando l’emergenza del Coronavirus.
L’epidemia ha raggiunto quasi tutti i comuni della provincia di Lecco, con una concentrazione di casi maggiore in alcune zone, meno in altre. Tutti i sindaci sono però al lavoro per sostenere le proprie comunità in questo difficile momento. Abbiamo ascoltato le loro voci di alcuni di loro.
A Bellano – Antonio Rusconi
“Abbiamo attivato tutte le iniziative che potevano essere utili alla popolazione, in ultimo la distribuzione di guanti e mascherine, circa 5 mila le prime che sono arrivate e che abbiamo iniziato a consegnare insieme agli operatori del Soccorso alpino che ringrazio – spiega il sindaco di Bellano, Antonio Rusconi – Le consegne di spesa a domicilio sono quasi un’ottantina al giorno grazie ai volontari della Protezione Civile, abbiamo avviato la consegna di farmaci e indumenti ai nostri degenti agli ospedali di Lecco e Gravedona e iniziato la sanificazione degli uffici pubblici e degli usci dei negozi. Si fa il possibile quindi per evitare che il cittadino debba uscire di casa e proteggere chi invece deve muoversi”.
“Le esigenze sono tante, molte le situazioni da gestire – prosegue Rusconi – Passiamo 10-12 ore al giorno al telefono a rispondere ai problemi di ogni giorno. Il nostro comune è uno dei più colpiti della zona, con 25 persone risultate positive, altre a casa con sintomi che stiamo monitorando e aiutando. Bellano si è sempre distinta in passato per solidarietà e volontariato, oggi lo è ancora di più e tanti si stanno mobilitando, ognuno come può, Anche i messaggi di vicinanza, le chiamate e le foto, sono tutti gesti che aiutano anche noi sindaci ad andare avanti in certe giornate”.
A Mandello – Riccardo Fasoli
“La Protezione Civile sta dando una grossa mano – spiega Riccardo Fasoli, sindaco di Mandello – presenziando all’esterno dello sportello dei medici, fuori dai negozi e dell’ipermercato per gestire eventuali situazioni di assembramento. Purtroppo vediamo che la gente si accalca verso strutture più grandi quando invece sarebbe più utile fruire anche delle botteghe di quartiere. I commercianti stanno inoltre gestendo in autonomia le consegne di spesa a domicilio. Spesso si fatica a far capire alla gente il rischio, soprattutto sulla necessità di non muoversi di casa se si hanno sintomi, così come ad evitare lo stretto contatto con i familiari se non si sta bene”.
“Nel nostro comune abbiamo superato i 23 casi, una decina di loro sono sanitari, per altri è difficile capire il nesso del contagio, evidente che è una situazione diffusa, quindi a maggior ragione è necessario stare a casa – prosegue Fasoli – Come comune abbiamo messo in campo diversi servizi, ogni giorno pubblichiamo un bollettino con le indicazioni utili al cittadino. Il rapporto con le famiglie dei malati è uno dei compiti più delicati per un sindaco. A Mandello abbiamo avuto quattro morti”.
A Valmadrera – Antonio Rusconi
“La fatica più importante per un sindaco in questo momento è farsi carico di tutte le sofferenze della propria comunità, degli ammalati e dei familiari che hanno perso un congiunto e costrette ad un funerale ingiusto, delle persone che non hanno il Coronavirus ma possono uscire di casa” spiega Antonio Rusconi, sindaco di Valmadrera.
“Con l’assessorato ai servizi sociali e la croce rossa abbiamo attivato alcune attività per evitare che le persone escano di casa, per rispondere alle esigenze di chi vive le maggiori difficoltà, le persone in situazioni di fragilità e gli anziani: la spesa a domicilio, consulenze mediche e psicologiche, volontari che davanti al nostro ipermercato evitano che si affollino le persone, le letture animate per i bambini promosse dalla biblioteca. Si cerca di dare una mano a tutti – prosegue Rusconi – la comunità di Valmadrera sta reagendo bene dal punto di vista della solidarietà, il contributo di ognuno è importante. Un’altra preoccupazione riguarda le tante aziende del nostro territorio, particolarmente industriale, e per quello che sarà il dopo emergenza. Molto dipenderà da quanto questa sosta sarà lunga”.
A Oggiono – Chiara Narciso
“Sono tante le questioni da affrontare ogni giorno, concentrate in un unico aspetto ma che richiede tutte le nostre energie – sottolinea Chiara Narciso, sindaco di Oggiono – a partire dalle persone ammalate che ci vengono segnalate dalla Prefettura con cui teniamo i contatti, con loro e con le loro famiglie. Abbiamo attivato diversi servizi a livello comunale, dando particolare importanza anche alla comunicazione con il cittadino: attraverso il servizio WhatApp, che raggiunge ogni giorno circa 1500 persone, diffondiamo gli avvisi importanti relativi ai servizi comunali, le proroghe delle scadenze dei documenti, il ritiro della pensione, i modelli di autocertificazione, tutto quello che è di interesse per il cittadino”.
“I servizi sociali stanno facendo molto, continuando a tenere monitorate quelle situazioni di fragilità ulteriormente penalizzate in questo periodo difficile. C’è anche l’aspetto della Polizia Locale impegnata nei controlli sul territorio – prosegue Narciso – E’ un momento molto complicato ma abbiamo la fortuna, come sindaci, di avere un ottimo riferimento nella prefettura e nei colleghi sindaci dei Comuni vicini con i quali, nell’oggionese, ci stiamo confrontando e condividendo le scelte. Anche questo è un aspetto importante, agire in modo condiviso e dare una risposta univoca, anziché risposte diverse, genera nella comunità maggiore sicurezza e non confusione”.
A Calolziocorte – Marco Ghezzi
Situazione stabile a Calolziocorte dove anche i cittadini si comportano bene e rispettano le regole. Le persone in ospedale con il coronavirus ormai da qualche giorno sono poco meno di sessanta, a cui si aggiungono quelli a casa in quarantena, dieci i decessi. “Al momento non ci sono grosse difficoltà, abbiamo momentaneamente risolto il problema della mancanza di mascherine e nelle prossime ore dovrebbe arrivarne un primo quantitativo che ci permetterà di stare tranquilli per 10/15, mascherine che serviranno alla Polizia Locale, dipendenti comunali e Protezione Civile”.
A Premana – Elide Codega
Anche Premana si è organizzata per stare accanto ai suoi cittadini e, per farlo, si è mosso tutto il mondo del volontariato con Croce Rossa, Antincendio Boschivo, Protezione Civile e Soccorso Alpino: “I miei cittadini stanno rispondendo bene – ha sottolineato il sindaco Elide Codega -. Subito, grazie ai nostri volontari, ci siamo attivati per stare accanto alle persone che ne hanno più bisogno”.
I volontari della Croce Rossa quotidianamente effettuano servizi di consegna a domicilio di spesa e medicinali per le persone più fragili e per chi è in quarantena: “Sono impegnati 7 giorni su 7, 24 ore al giorno. Protezione civile e antincendio boschivo, invece, sono impegnati fuori dagli esercizi commerciali per fare in modo che le persone rispettino le file e le distanze, ma ormai la gente ha capito i comportamenti da tenere. Per i medicinali, invece, il medico lascia le ricette alla farmacia che prepara le varie consegne che poi vengono distribuite dai volontari”.
Anche negli alpeggi e sui sentieri non c’è più nessuno: “Già da diversi giorni il soccorso alpino vigila sui sentieri che conducono agli alpeggi e in montagna, ma anche in questo caso posso dire che il messaggio è arrivato a tutti. Sul sito internet del comune si possono trovare tutte informazioni di cui si può avere bisogno mentre le raccomandazioni sono quelle che ripetiamo da giorni”.
A Merate – Massimo Panzeri
“Sono in Comune dal mattino alla sera per gestire l’ordinario e lo straordinario e cercare di risolvere le problematiche che via via si presentano. Nessuno all’inizio si aspettava una crisi di questa portata. Sembrava una semplice influenza e invece…”. Da settimane anche per Massimo Panzeri, sindaco di Merate, l’emergenza coronavirus è l’argomento con cui e su cui confrontarsi, informarsi e aggiornarsi ogni giorno.
“Devo dire che in questa situazione di crisi, si è creata un’importante rete di solidarietà tra sindaci. Ci si confronta e ci si conforta alla luce del fatto di essere tutti sulla stessa barca”. I numeri dei contagiati e delle persone in quarantena aumentano. “Siamo attualmente sulle 150 tra quelle contagiate e quelle in quarantena. E sono convinto che questi numeri siano ampiamente sottostimati”. Di fronte a questa crisi, che ha sconvolto le abitudini di tutti e la vita di diverse persone, l’amministrazione comunale ha messo in atto una serie di iniziative di assistenza con particolar riferimento alle persone più fragili e bisognose. Con l’ausilio della Protezione civile, si è riusciti a garantire una rete di consegna a domicilio e anche la consegna di 100 pasti a settimana, donati da un anonimo benefattore, all’ospedale di Merate. Verrà attivato anche un supporto psicologico.
“Negli ultimi due giorni siamo riusciti ad avere i riferimenti telefonici delle persone in sorveglianza domiciliare. Insieme al vice sindaco Giuseppe Procopio abbiamo iniziato a chiamare i cittadini per sapere come stavano e se avevano delle necessità particolari. I cittadini hanno gradito ed è stata sicuramente un’esperienza molto forte”. Proprio per mostrare vicinanza a tutta la cittadina il sindaco si è messo a disposizione della cittadinanza attivando una linea diretta sabato 28 marzo dalle 10.30 alle 12.30 in Comune.
A Olginate – Marco Passoni
Tre linee telefoniche ad hoc attivate, una presenza costante in Comune e una rete di volontari della Protezione civile e degli alpini per garantire il supporto della popolazione più fragile e bisognosa di aiuto. Così si è attrezzata l’amministrazione comunale di Olginate per affrontare, giorno dopo giorno, la maxi emergenza coronavirus. “Andiamo avanti facendoci guidare dal buon senso – commenta il sindaco Marco Passoni – . Questa crisi sanitaria ci porta a confrontarci con una situazione mai vista. Non ci sono protocolli da seguire: ci sono regole nazionali che dobbiamo calare nella nostra realtà”.
Per questo è risultato fondamentale, in questi giorni, il confronto con gli altri sindaci per trovare, pur con le peculiareità di ogni paese, una linea comune. “Complice la chiusura di molte aziende, il gruppo di volontari a disposizione è numeroso. Grazie alla loro presenza riusciamo a supportare i negozi nelle spese a domicilio, a garantire le consegne dei farmaci e anche a effettuare, come è capitato, il servizio di consegna della biancheria pulita ai malati ricoverati magari anche fuori provincia. Vedere così tanta disponibilità e altruismo è sicuramente l’aspetto più positivo di questa emergenza”.
Grazie alla disponibilità di aziende e studi professionali chiusi per il covid 19, l’amministrazione comunale è riuscita a recuperare mascherine e guanti da fornire a chi sta gestendo la situazione. “La situazione è complicata e impegnativa. Si fa fatica, ad esempio, ad avere informazioni sui malati. E penso anche ai problemi di solitudine e fragilità che emergeranno ancora con più forza durante queste settimane”.