Cambia Merate torna sulla vicenda Conad: “Regole calpestate”

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Un video messaggio per spiegare la propria posizione sulla vicenda dell’inaugurazione del Conad

Sulla vicenda Cambia Merate aveva anche presentato una mozione, respinta a maggioranza in Consiglio, chiedendo le dimissioni di sindaco e vice sindaco

MERATE – Parlano di regole calpestate, di una voglia di visibilità che ha giocato dei brutti scherzi e di un sindaco che verrà ricordato come il sindaco del Conad. Il gruppo di opposizione Cambia Merate ha realizzato un video per ribadire l’inopportuno comportamento messo in atto dal sindaco Massimo Panzeri e dal suo vice Giuseppe Procopio il 7 marzo durante l’inaugurazione dello spazio vendita del Conad. L’argomento è stato al centro del dibattito in aula durante il consiglio comunale di martedì scorso quando è stata discussa la mozione, respinta a maggioranza, con cui Cambia Merate chiedeva le dimissioni di Panzeri e di Procopio.

“A seguito alla scomposta reazione del sindaco – e in particolare del vicesindaco -, nel corso del Consiglio comunale, ci vediamo costretti ad un più ampio intervento, stante la costrizione dei tempi imposti durante la seduta, nel tentativo di ristabilire un minimo di verità dei fatti, anche con riferimento alla collaborazione offerta alla maggioranza nel corso dell’emergenza Covid-19” precisano i consiglieri che nel video ribadiscono la loro posizione in merito.

“Ora ci attaccano perché abbiamo sollevato il problema” puntualizza in apertura del video messaggio il capogruppo Aldo Castelli mentre Roberto Perego parla di regole calpestate e di un’occasione persa per chiedere scusa. “Guardano al dito e non alla luna e ci danno degli irresponsabili”. Alessandro Pozzi aggiunge che con questa vicenda sindaco e vice sindaco sono saliti alle ribalte nazionali come esempio di irresponsabilità amministrativa mentre per Gino del Boca la voglia di visibilità ha giocato brutti scherzi. Infine Patrizia Riva parla di una disponibilità a collaborare per la gestione dell’emergenza covid 19 data fin dall’inizio, il 25 febbraio, ma di fatto declinata dall’assessore al Welfare.