L’intervento dell’ex vice sindaco Giuseppe Procopio in merito all’intitolazione del parco di via Allende
“Non intitolare il parco a Silvio Berlusconi è una scelta ideologica molto discutibile”
MERATE – Parco di via Allende intitolato alle Madri Costituenti e non a Silvio Berlusconi che, alcuni anni fa, aveva donato quest’area al Comune con l’esplicito invito di realizzarvi un parco urbano, aperto alla collettività.
A prendere posizione sulla vicenda, dopo le rimostranze avanzate all’unanimità dai due gruppi di opposizione Noi Merate e Prospettive per Merate, è l’ex vice sindaco Giuseppe Procopio che, in più occasioni, aveva incontrato l’ex premier Berlusconi in città per parlare anche di questo importante dono.
La scelta presa dalla Giunta Salvioni viene etichettata come “molto discutibile e ideologica”, rimarcando come sarebbe stato anche più opportuno intitolare alle Madri Costituenti “un luogo istituzionale, come una scuola o un edificio pubblico, o la sala consiliare”.
Di seguito l’intervento integrale di Procopio
Oggi voglio esprimere una riflessione che riguarda una decisione dell’amministrazione comunale di Merate, che trovo molto discutibile e anche molto ideologica.
L’intitolazione di un luogo alle “21 Madri Costituenti” è certamente un atto di grande valore simbolico, che rende omaggio a figure fondamentali della nostra storia repubblicana che non contesto nel merito ma nel luogo.
Tuttavia, mi sembra che dietro questa scelta di intitolare il “Parco Berlusconi” alle Madri Costituenti si nasconda un messaggio che va oltre il riconoscimento delle Madri: è un atto che, in modo indiretto, cancella la memoria storica di chi ha realmente contribuito a trasformare quella zona di Merate in uno degli angoli più belli e vivibili della città.
Il parco in questione non è stato solo creato, ma è stato abbellito e valorizzato grazie all’impegno e agli investimenti (400.000 euro) di chi ha avuto la visione di ridare vita a quell’area.
E chi, se non l’ex presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, ha avuto un ruolo determinante in questo processo?
Mi chiedo: perché non celebrare questa area, simbolo di rinascita e di sviluppo, con un atto che riconosca chi ha reso possibile tutto ciò? E non mi riferisco alla politica, ma al valore di un’opera che ha davvero dato nuova vita a quell’area di Merate.
E inoltre mi chiedo per non ignorare l’importanza delle 21 Madri Costituenti, forse non sarebbe stato più opportuno riservare loro un luogo istituzionale, come una scuola o un edificio pubblico, o la sala consiliare, piuttosto che un parco creato recentemente da un ex Presidente del Consiglio?
Merate come abbiamo visto in questi mesi forse ha bisogno di meno ideologia nelle scelte e di più riconoscimenti a chi contribuisce a valorizzare il nostro territorio, non solo a chi ha contribuito a scrivere la storia, per quanto fondamentale e imprescindibile.
Un atto di gratitudine verso chi ha reso possibile questa riqualificazione non sarebbe stato solo doveroso, ma anche un segnale di rispetto per il valore concreto dell’impegno. Invece, prevale una logica politica che ignora il contributo reale per il bene della città.
Scelte come questa mostrano quanto come a Sinistra ci sia da fare ancora molto per superare le divisioni ideologiche in favore di un dialogo più costruttivo.
Noi continueremo a chiamarlo Parco Berlusconi.
Giuseppe Procopio