Promossa a pieni voti l’assessore Gargantini, l’unico neo è quello di non ricandidarsi
Salvo anche il sindaco, Tomalino senza voto, bocciato Vivenzio e sufficienza stiracchiata per Procopio
MERATE – L’unica promossa a pieni voti è stata l’assessore alla cultura Federica Gargantini. Gli altri assessori? O raggiungono a mala pena la sufficienza o hanno debiti da recuperare.
Complice la presentazione del bilancio consuntivo 2018 che si è trasformata nell’occasione per effettuare un bilancio di questi cinque anni di amministrazione Massironi, il capogruppo di Prospettiva Comune Massimo Panzeri ha indossato le insolite vesti di maestro, dando le pagelle agli amministratori in carica. Promossa con il massivo dei voti Federica Gargantini, l’unico neo è quello di non “ricandidarsi più, nonostante l’abbia corteggiata, politicamente parlando, a lungo.
La sua è stata una presenza costante, sostituendo l’atteggiamento ruspante di Giusi Spezzaferri con una presenza più metodica ed efficace”. Promossa solo per quanto riguarda l’istruzione Silvia Sesana: “Ha introdotto piccole ma significative novità, come l’agevolazione su mensa e bus per il secondo figlio e ha promosso anche belle iniziative come la colazione con i papà e i volontari del Piedibus”.
Sesana: promossa solo per l’istruzione
Su sport e commercio si sarebbe potuto fare di più: “E’ stato un peccato che alcune associazioni sportive abbiano dovuto lasciare Merate. Quanto al commercio, ho visto un’inversione positiva di tendenza per la fiera, ma non per il mercato”. Tra le note negative anche la soppressione di manifestazioni importanti come la Notte Bianca.
Le pagelle hanno riguardato tutti i componenti della Giunta. Senza voto l’assessore ai Servizi sociali John Patrick Tomalino: “E’ stato un mistero. O è stato il più bravo, o è stato un fantasma”.
Tomalino senza voto, Procopio non ha fatto danni
Ha avuto il pregio di non aver fatto danni, “particolare non affatto scontato per un assessore ai Lavori pubblici”, Giuseppe Procopio, “capace di proseguire il lavoro dei predecessori, senza demolirne il lavoro. Certo si potevano evitare le lungaggini su via Calendone e via Montegrappa, così come i due anni di attesa per l’assegnazione dei lavori per la piscina. E anche 5 anni sono stati decisamente troppi per arrivare al preliminare di viale Verdi”. Quanto a Vivenzio pochi i pregi, che si riducono alla fornitura gratuita dei sacchi dell’immondizia e al recupero dei filari che portano al lago di Sartirana.
Tanti invece di difetti: “Ricordiamo il maldestro tentativo di ampliamento del Tuc nel Pgt, bloccato solo grazie al nostro intervento, le discutibile regole del Pgt, le nuove norme rifiuti fallimentari, l’assenza di innovazioni e di iniziative a contrasto dell’inquinamento. Totalmente sbagliata la scelta poi sul Parco del Cuore”. Positivo il giudizio sull’operato del sindaco Andrea Massironi, a cui Panzeri ha riconosciuto di aver “scritto una parte della storia della città”. Tra i pro la presenza costante, il non aver mai negato l’ascolto, l’essere riuscito a sopperire alle carenze degli assessori e l’aver avviato una buona collaborazione con gli altri Comuni, Casatenovo in primis. Tra i contro, la “scarsa lungimiranza, avendo guardato solo al breve periodo”. Criticata anche la scelta di posizionare le luci all’area Cazzaniga e di aver inserito Cascina Galli nel piano delle alienazioni”.
La posizione di Sei Merate
Anche il gruppo di opposizione Sei Merate ha avanzato delle critiche. Il capogruppo Silvia Villa ha precisato: “Mi sono riletta il programma per capire dove siamo arrivati. Ci sono molte cose che speravamo avreste fatte, dalla biblioteca da trasformare in luogo moderno all’area Cazzaniga da destinare ai giovani, senza parlare della valorizzazione del museo civico”. Nel mirino di Villa anche la raccolta rifiuti, “peggiorata senza che si sia fatto niente in un anno e senza prevedere un’azione educativa nelle scuole. Anche sull’edilizia convenzionata per i giovani si doveva fare di più per invertire la rotta che vede Merate come una città di vecchi. Nulla è stato fatto per gli sgravi fiscali per i negozi di vicinato e anche la cittadella della salute è stata messa da parte”.