Merate, intitolazione parco: dalla Prefettura il via libera alle Madri Costituenti

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La scelta, presa dalla Giunta Salvioni, ha sollevato aspre polemiche visto che l’area verde era stata donata da Berlusconi

L’idea originaria era intitolare il parco di via Allende alle 21 Madri Costituenti in occasione dell’8 marzo

MERATE – Via libera dalla Prefettura all’intitolazione del parco di via Allende alle 21 Madri Costituenti. Come era prevedibile, gli uffici di Corso Promessi Sposi non hanno rilevato obiezioni alla decisione, presa dalla Giunta guidata dal sindaco Mattia Salvioni, alcune settimane fa di dedicare l’area verde, ricavata all’interno del nuovo insediamento residenziale al Vedù, alle donne che contribuirono alla stesura della Carta costituzionale.

Una scelta che aveva infiammato però il dibattito politico con i gruppi di minoranza di Noi Merate e Prospettive per Merate pronti a chiedere all’amministrazione comunale di fare un passo indietro ricordando come quell’area fosse stata donata al Comune da Silvio Berlusconi con l’idea di trasformarla in un bosco didattico a beneficio dell’intera collettività.

Da qui la richiesta, esplicitata anche in una mozione  da parte del gruppo di minoranza capitanato dall’ex sindaco Massimo Panzeri che deve essere ancora portata in Consiglio comunale, di rivedere la scelta, dedicando il parco pubblico di via Allende a Silvio Berlusconi o alla sua mamma, Rosa Bossi, intitolando alle Madri Costituenti un altro luogo pubblico, come, ad esempio, la scuola primaria di via Montello.

Nei giorni scorsi, al protocollo del Municipio, è arrivata la nota della Prefettura con il sostanziale nulla osta alla scelta presa dalla Giunta che potrebbe quindi tirare dritto e organizzare la cerimonia di intitolazione del parco già per il prossimo 8 marzo, festa della donna.

Al momento, però, il sindaco Salvioni non si sbilancia sui prossimi passi della sua amministrazione, limitandosi a difendere, così come fatto finora, la scelta intrapresa: “L’intitolazione alle Madri Costituenti è una decisione bypartisan visto che le 21 donne della Costituzione rispecchiavano l’intero arco costituzionale. A chi polemizza oggi, ricordo che avrebbe potuto provvedere all’intitolazione prima”.