L’esperto è intervenuto ieri sera all’incontro su trasporti e viabilità promosso da Cambia Merate
“Avevamo pronto un progetto per sistemare l’ingresso in tangenziale Est, ma i costi sono lievitati e non se n’è fatto più niente”
MERATE – Nel 2009 diversi comuni avevano fatto squadra per provare a trovare delle soluzioni che snellissero il traffico. Avevano messo a punto un piano, supportati anche dalla Provincia, allora ancora un’istituzione a pieno regime, e si erano dati degli obiettivi. Tutti quei progetti e quelle indicazioni sono rimasti però sulla carta.
E’ partito da questo dato incontrovertibile e per certi versi spiazzante l’ingegnere Andrea Debernardi, ospite atteso ieri, venerdì, al primo e partecipato incontro ufficiale della lista di centro sinistra Cambia Merate.
Viabilità e trasporti, incontro con Cambia Merate
La serata, ospitata in sala civica, è stata introdotta dal candidato sindaco Aldo Castelli che ha subito precisato l’attenzione del suo gruppo per temi quali la viabilità, i trasporti pubblici e l’ambiente.
Di fronte numerosi amministratori del territorio, tra cui il consigliere provinciale Bruno Crippa (sindaco di Missaglia), i sindaci di Osnago Paolo Brivio e il collega di Paderno Renzo Rotta, accompagnato dal candidato sindaco della maggioranza uscente Gianpaolo Torchio.
Presenti anche l’ex sindaco di Merate Giovanni Battista Albani e l’ex primo cittadino e assessore provinciale Marco Molgora. “Oggi siamo tutti più attenti ai temi ambientali – ha precisato Castelli – . Siamo qui stasera a discutere di viabilità in generale e anche a ragionare su una proposta che in prospettiva riduca l’utilizzo dell’auto privata”.
Al tavolo dei relatori anche Mattia Salvioni
Al tavolo dei relatori, a fianco all’ingegner Debernardi, c’era anche il giovane Mattia Salvioni, autore di un corposo studio per il rilancio dei trasporti pubblici nel Meratese (di cui parleremo in un successivo articolo).
Ed è proprio dall’importanza del trasporto pubblico che è partito l’ingegner Debernardi, autore del piano urbano del traffico redatto dal Comune di Merate nel 2007, presente all’incontro a puro titolo personale.
Irrisolti i nodi viabilistici di 10 anni fa
Partendo dal presupposto che l’auto per come la conosciamo oggi tra 10 anni non ci sarà più, l’ingegnere ha poi focalizzato l’attenzione sugli obiettivi messi nero su bianco dallo studio del traffico dell’area meratese confezionato dal 2009 da una decina di Comuni del Meratese. Si erano evidenziati dei punti critici, come l’ingresso in tangenziale est, i semafori di Cernusco, il passaggio a livello della Sernovella, il semaforo di Robbiate e la circonvallazione di Ronco, che ancora oggi costituiscono le note dolenti del traffico interurbano del Meratese. “Sul miglioramento dell’accesso alla tangenziale Est avevamo fatto anche un progettino, stimato in 5 milioni. Si erano previsti dei piccoli interventi mirati. Quel progetto è finito di scrivania in scrivania, passando di provincia in Provincia arrivando a costare 35milioni di euro. E ovviamente non se n’è più fatto niente”. Debernardi non ne ha fatto mistero: “Quello che è mancato è stata la coesione degli amministratori locali. Quella bella esperienza finì quasi subito. Merate cambiò politica decidendo di operare all’interno dei propri confini e l’intero progetto non ebbe più seguito”.
Molgora: “Soldi stanziati dalla Provincia dirottati sulla Lecco – Bergamo”
Sulla questione dello studio del traffico del 2009 è intervenuto l’ex sindaco di Osnago, nonché assessore provinciale Marco Molgora. “E’ stato un momento di alta cooperazione tra Provincia e Comuni. C’era veramente la voglia di leggere il territorio nella sua complessità. Ma c’era anche una direzione politica forte a livello provinciale. Oggi, la situazione è decisamente più complicata”.
“Ricordo anche che nel triennale delle opere pubbliche della Provincia erano stati destinati 11milioni di euro destinati a questi interventi che poi furono spostati sulla Lecco Bergamo dall’amministrazione provinciale che subentrò a quella di Virginio Brivio. All’inizio quella somma di denaro doveva essere un semplice anticipo, poi è entrata nel bilancio della provincia. E la Lecco Bergamo non c’è ancora”.
Non va meglio per il trasporto su ferro
Se lo scenario del trasporto su gomma non è certo roseo, non va meglio per il trasporto ferroviario. “Il piano regionale dei trasporti è valido, avanzato e in linea con gli standard europei. Ma il servizio non è altezza. La Lombardia si fregia di essere una Regione eccellente, ma purtroppo non lo è più. Ci stiamo pericolosamente abituando ad abbassare gli obiettivi, tanto che ci va bene quando il treno ha 15 minuti di ritardo”. Per Debernardi, un bacino come quello del Meratese, forte dei suoi 50mila abitanti, potrebbe e dovrebbe esercitare più massa critica. “Altrimenti moriamo tutti, schiacciati dalla logica che non è neppure campanilistica, ma è solo ed esclusivamente stupida che quello che uno fa, l’altro disfa. I Comuni che pensano di riuscire a fare ciascuno per conto proprio, sono destinati a fare una brutta fine”. Senza coesione e progettualità condivisa non si va da nessuna parte. Lo dimostra uno studio rimasto a prendere polvere nei cassetti mentre le persone trascorrono ancora una buona parte della loro giornata in coda in macchina tra smog e clacson.
Durante l’incontro, grazie alle domande del pubblico, è stato affrontata nello specifico la situazione di Merate, con particolar riguardo alla questione del progetto di viale Verdi. Argomento che affronteremo in un altro articolo.