Mercoledì la discussione del question time in Commissione Infrastrutture e Trasporto alla Camera
L’onorevole Benzoni: “Sui quesiti posti al Governo rispetto al ponte di Paderno non abbiamo ottenuto nessuna risposta effettiva”
PADERNO D’ADDA – “Sui quesiti posti al Governo rispetto al ponte di Paderno, non abbiamo ottenuto nessuna effettiva risposta”. Non nasconde un certo rammarico per una risposta stringata e poco incisiva l’onorevole Fabrizio Benzoni (Azione) che ieri, mercoledì, ha presentato in Commissione Infrastrutture e Trasporto della Camera dei Deputati il question time relativo al futuro del San Michele.
Frutto dell’ascolto della sezione lecchese del partito e, soprattutto, dal colloquio con gli amministratori locali del territorio meratese, in primis il sindaco di Paderno, Gianpaolo Torchio, il documento portato all’attenzione della commissione parlamentare mirava a sollecitare il Ministro Matteo Salvini in merito alle iniziativa da adottare per garantire l’avvio dell’esecuzione e della consegna del nuovo ponte entro i termini, tenuto presente che Rfi ha più volte ribadito la volontà di dismettere il San Michele al traffico veicolare e ferroviario dal 2030.
Tra le richieste, anche quella di sapere come il Ministero intenda coinvolgere i Comuni del territorio compromessi dal futuro incremento di traffico per arrivare a una mitigazione dei riflessi di questo aumento di auto e mezzi pesanti in transito. Non solo. Non poteva mancare anche un riferimento al percorso, bloccato proprio a seguito delle ultime decisioni di realizzare un unico ponte a doppio piano (stradale e ferroviario), per la candidatura del San Michele a patrimonio Unesco chiedendo “se non ritenga opportuno intervenire affinché la soluzione progettuale considerata venga riesaminata al fine di tutelarne la candidatura”.
Nella risposta, il Ministero ricapitola per sommi capi la vicenda ricordando come la proposta di nuovo viadotto elaborata da Rfi prevede “il raddoppio della linea ferroviaria tra le località di Calusco d’Adda e Paderno d’Adda e l’aumento della capacità rispetto alla viabilità esistente, con la previsione di un doppio senso di marcia” e sarà oggetto di confronto con gli amministratori locali, anche al fine di “valutare opere compensative per mitigare gli effetti del traffico sul territorio circostante”.
Prendendo “atto della situazione ancora non definita”, il Ministero si impegna a “compiere celermente ogni azione utile al fine di accelerare le decisioni, per poter assumere le decisioni progettuali conseguenti e programmare la nuova opera quanto prima”.
Nulla di nuovo, quindi, come ammette l’onorevole Benzoni: “Il Mit non fa altro che delegare ad altri enti la ricerca di soluzioni rispetto ai disagi della viabilità legati ai ritardi nella realizzazione dell’opera. Nessun tipo di considerazione, poi, sul quesito che avevamo posto rispetto al valore storico e culturale del vecchio Ponte San Michele, la cui candidatura al riconoscimento come patrimonio Unesco, temiamo possa essere compromessa dal progetto del nuovo ponte”.
Considerazioni condivise anche da Eleonora Lavelli, segretaria provinciale di Azione a Lecco: “Dopo le mozioni approvate dai Consigli comunali dell’area meratese è bene che la questione del ponte di Paderno sia approdata nella Commissione Trasporti della Camera” dichiara Lavelli.
“Ancora tante le incertezze sull’opera: auspichiamo, però, che il Ministero mantenga fede alla promessa di ascoltare maggiormente i territori e di realizzare un’opera che non abbia un impatto negativo dal punto viabilistico. Ci spiace siano stati del tutto ignorati, invece, i profili paesaggistici e culturali dell’intervento, che riteniamo di partecipare rilevanza”.