Ieri sera, lunedì, in Consiglio comunale la discussione della mozione presentata da Prospettive per Merate
La maggioranza va avanti per la sua strada: “Berlusconi è divisivo. Il parco di via Allende verrà intitolato alle 21 Madri Costituenti”
MERATE – Dodici consiglieri contrari, cinque favorevoli: il parco di via Allende sarà intitolato alle 21 Madri Costituenti.
Si è chiuso così il dibattito relativo alla mozione con cui il gruppo Prospettive per Merate aveva chiesto alla Giunta di fare un passo indietro rispetto alla decisione di intitolare alle parlamentari che hanno contribuito alla stesura della Costituzione il bosco urbano donato alla città da Silvio Berlusconi con un contratto di sponsorizzazione. “Per i meratesi è già il parco Berlusconi” la considerazione più volte sottolineata dall’ex sindaco Massimo Panzeri che ha dato lettura del testo della mozione presentata alcuni mesi fa, all’indomani della pubblicazione della delibera di Giunta con cui la maggioranza aveva reso noto la decisione di voler procedere all’intitolazione del parco alle Madri Costituenti.

Entrambi i gruppi di minoranza hanno lamentato il mancato coinvolgimento nella scelta, mai portata in discussione nelle commissioni: “La vostra apertura al confronto e al dialogo resta solo sulla carta” ha chiosato la consigliera Paola Panzeri mentre il capogruppo Panzeri ha stuzzicato l’assessora Patrizia Riva ( a cui si deve la proposta di intitolazione, rimasta silente durante il dibattito) ricordando che, quando sedeva sui banchi della minoranza, aveva chiesto l’intitolazione della scuola primaria alle 21 Madri Costituenti.
Anche il capogruppo di Noi Merate Dario Perego ha preso parola condividendo la posizione dei colleghi dell’altro gruppo di opposizione ritenendo condivisibile la scelta di intitolare il parco a Silvio Berlusconi.
La maggioranza non è arretrato neppure di un centimetro rispetto alla propria posizione. Il sindaco Mattia Salvioni ha infatti chiarito come il nome dell’ex premier sia divisivo mentre le 21 madri Costituenti, appartenenti a tutto l’arco costituzionale, rappresentino un esempio di condivisione e pluralità. Gli ha fatto eco il capogruppo di maggioranza Ernesto Sellitto che, pur ammettendo che si sarebbe potuto coinvolgere le minoranze nella discussione, ha ricordato altre situazioni dove la volontà di intitolare luoghi pubblici a Berlusconi, come a Vimercate e a Monza, con lo stadio, non si sia poi tradotto in nulla di concreto. Sellitto ha anche più volte posto l’accento sul fatto che la donazione sia in realtà un contratto di sponsorizzazione che prevede a carico dei privati l’onere delle spese di manutenzione fino al 2027 con il subentro poi dell’amministrazione comunale.

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