DORIO – Per una settimana, giovani ingegneri ed architetti provenienti da tutto il mondo si sono dati appuntamento nella cornice del lago di Como, per rispondere alla sfida posta dal Comune di Dorio in collaborazione con Il Politecnico di Milano Polo di Lecco e da Italia Nostra: come ripensare il “ghost village” di Mondonico in un vero potenziale di rilancio per l’intera area.
E’ il workshop, nato da una decennale collaborazione fra Politecnico e Ball State University e supportato da Italia Nostra, che ha permesso nel corso della settimana (9-14 marzo) di esplorare alcune questioni di rilevanza fondamentale, quali conservazione, paesaggio, integrazione e connessione con il territorio, accessibilità e valorizzazione.
“L’amministrazione comunale di Dorio, Italia Nostra, i proprietari e i professionisti invitati per l’occasione, hanno mostrato grande sensibilità, interesse e collaborazione sin dalle fasi preparatorie del seminario – spiegano dal Politecnico – guidando per i primi due giorni i partecipanti alla scoperta del sito attraverso conferenze e visite guidate, sia nei tre giorni di lavoro intensivo svoltisi presso il Polo di Lecco”.
Questo workshop, coordinato dalle proff. Elisabetta Rosina e Lionella Scazzosi, del Politecnico di Milano, è frutto di una collaborazione a scopo didattico con la Ball State University degli Stati Uniti d’America, l’Ecole Nationale des Ponts et Chaussées di Parigi e l’Associazione Maison de Flueve Rhone.
Le attività hanno visti impegnati, studenti americani accompagnati da un docente dell’università statunitense, il prof. Jonathan Spodek, una rappresentanza del prestigioso istituto universitario parigino con la prof.ssa Tiziana Bardi, studenti del master di Architectural Engineering di Lecco e del corso di Architettura di Milano.
Il tema proposto è quello della tutela e della valorizzazione del borgo di Mondonico sia nelle sue componenti edilizie sia in quelle paesaggistiche, con particolare interesse per il complesso sistema di segni, terrazzamenti, percorsi e vie della transumanza, che ne fanno un paesaggio caratteristico e identitario della regione lombarda.
Differenti gli approcci e i metodi con cui si è affrontato il tema. Da una parte un lavoro su differenti scale, con un’attenzione particolare alla storia del sito, al valore paesaggistico, alle accessibilità, alla possibile valorizzazione futura, il tutto supportato dall’intervento di uno storico, un geologo, della popolazione locale, nonché di professionisti e docenti esperti del settore.
Dall’altra un’indagine molto accurata su un edificio simbolo del complesso, la chiesa di San Giorgio, dove un’équipe di giovani professionisti ha svolto indagini strutturali e analisi del degrado molto accurate.
La terza sessione del workshop ha compreso i rilievi dello stato di conservazione della chiesa di San Giorgio, includendo l’elaborazione di ipotesi sull’evoluzione storica e sulle condizioni della struttura.
“Gli studenti hanno identificato le priorità di intervento e sono giunti alla redazione di un preliminare progetto di conservazione – fanno sapere dall’ateneo – Le ulteriori riflessioni che sono state portate a compimento hanno permesso di estendere alcune considerazioni sui possibili interventi che si rendono necessari anche al resto del borgo, giungendo quindi alla definizione di linee guida per garantire il rispetto dell’autenticità e dell’integrità che si è conservata anche negli anni più recenti del borgo di Mondonico”.