La lettera pubblica della rappresentanza sindacale dell’azienda ospedaliera
“Si parta dalle forze umane da mettere in campo, servono nuove assunzioni. Per le strutture si usino i presidi sanitari già presenti nei distretti”
LECCO – “Leggiamo dai vari comunicati stampa da parte dei rappresentanti dell’istituzione la vergognosa incapacità della classe politica di gestire anche la fase della vaccinazione, sia per quanto riguarda la logistica, sia per quanto riguarda la gestione operativa.
Soprattutto rimaniamo sempre più basiti dal fatto che non si coinvolgano i rappresentanti dei lavoratori, che ormai da un anno sono in trincea nei vari presidi sanitari, stremati dai contagi, dall’assenza di personale e dalla pressione che subiscono sia dal punto di vista psicologico e professionale da turni massacranti e mancate sostituzione. Spiace ancora una volta dover ripetere che senza infermieri, medici, amministrativi, tecnici sanitari ecc. non si va da nessuna parte; anche in questa vicenda dei vaccini da somministrare alla popolazione, si constatano le lacune organizzative e operative da parte dei vari enti competenti ASST ATS e RL.
Ci permettiamo di proporre come metodo di lavoro per pianificare la vaccinazione, di partire dalle forze umane e professionali, che si possono mettere in campo non dalle logistiche, perché senza il personale rimarranno vuote e inutilizzate. Senza nuove assunzioni e sostituzioni, non possiamo accettare di continuare a spremere professionisti che stanno supplendo da un anno alle carenze del sistema sanitario lombardo. Cosi non va bene e si vede ogni giorno che passa, i nostri colleghi, abbandonano l’ASST di Lecco per approdare in altre realtà private o pubbliche.
Proponiamo quindi di dare priorità all’utilizzo dei servizi sanitari distrettuale e ospedalieri presenti in tutte le aree Bellanese Meratese e Lecchese, molto più vicini alla popolazione per la somministrazione dei vaccini, servizi che nonostante i tagli subiti e le chiusure possono essere utilizzati e rivalorizzate per quest’operazione vaccinale. Concentrare su Lariofiere a Erba non ci sembra opportuno e sensato, visto la distanza di molti comuni della provincia di Lecco.
Chiediamo quindi perché ormai siamo esclusi da ogni tavolo decisionale e in procinto di scioperare, una corretta trasparenza, che possa tutelare i lavoratori di quest’ASST per non aggravare e far ricadere ancora una volta tutto sul personale, ormai decimato e stremato dalla pandemia. Siamo molto preoccupati; ci troviamo di fronte ad una ripresa dei contagi, a una terza ondata che porterà e sta già portando ad un aumento dei ricoveri, a cambiamenti logistici; l’incremento necessario dell’attività vaccinale, e delle ordinarie attività stanno producendo un cocktail che sarà micidiale senza l’adeguamento degli organici. Questo metodo di lavoro, verticista è deleterio, si apra un tavolo con tutte le istituzioni e le parti sociali, che sia capace di condividere e programmare, non di imporre soluzioni improvvisate e faraoniche destinate al fallimento”.
RSU ASST Lecco