Lecco, ecco Modica: “Speranza finché non ci condanna l’aritmetica”

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“Finchè la matematica non ci condanna c’è speranza”. Si è presentato così Giacomo Modica, il nuovo allenatore della Calcio Lecco. A poco meno di 48 ore dalla disastrosa gara contro l’Entella, la società di via don Pozzi ha deciso di cambiare la guida tecnica, esonerando Maurizio Pellegrino e affidando il gruppo bluceleste a Modica, 47 anni originario di Marzara del Vallo alla sua prima esperienza su una panchina del Nord Italia. Il siciliano ha fatto da vice a Zdenek Zeman per sei stagioni e poi ha ottenuto il ruolo di primo allenatore nel 2004 al Cosenza, passando nel 2006 al Melfi e dal 2007 il Celano Marsica che ha condotto ai play off di Seconda Divisione proprio nella prima stagione.

“Il raggiungimento della salvezza dipende dai giocatori e da me – continua mister Modica –. Il miracolo ora deve farlo il campo e il lavoro in settimana”. Chiamato dal ds Francesco Lamazza nella serata di domenica, il suo nome è stato però rivelato solo martedì mattina, poche ore prima dell’ufficializzazione. “Sono onorato di essere stato contattato da una società come Lecco, che ringrazio – dichiara il tecnico –. Ora valuterò i giocatori nel corso degli allenamenti e guardandomi i dvd di alcune partite. Non ho mai allenato nessuno degli elementi presenti, ma conosco Cavagna, D’Amico e Aprea”. In una rosa ampia che conta una trentina di giocatori Modica non giudica nessuno fuori rosa: “Tutti ora devono giocarsi le proprie chance e in campo schiererò i migliori, senza guardare l’età”. L’allenatore non si sbilancia sul modulo con cui giocare: “Bisogna cercare di capire le attitudini della squadra. È una mia idea, ma secondo me possiamo fare bene se giochiamo come voglio io. I numeri di questo Lecco spaventano, ma ci sono molte qualità tecniche importanti, anche se i problemi arrivano dalla testa”. Mister Modica rimarrà sulla panchina della Calcio Lecco fino a fine anno e sarà affiancato da Lele Ratti. “Dobbiamo assolutamente provarci – dichiara l’allenatore – per il presidente, la tifoseria e la città. È una sfida, siamo come in coma e ora dobbiamo uscire da questa situazione”.

La società intanto fa sapere che la scelta è ricaduta su Modica e non su Giorgio Roselli perché “bisogna resettare tutto e ripartire da zero con un nuovo allenatore. Inoltre è, calcisticamente parlando, un estremista, che può dare una vera scossa all’ambiente”.

“Dispiace perché sono legato alla società e alla città”. Sono le parole di Mauizio Pellegrino subito dopo l’esonero. “Mi sarebbe piaciuto rimanere e finire come nel 2009, quando siamo riusciti a salvarci – continua –. Purtroppo è andata così. Ringrazio la società, il presidente e il direttore, la tifoseria e i media per avermi sostenuto. Ora spero che le cose vadano meglio”.

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