Nuovo Ponte di Paderno, Rfi: “A fianco del San Michele con un concorso internazionale per la progettazione”

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Pubblicata oggi la relazione conclusiva di Rfi sul nuovo ponte di Paderno

Per Rfi la collocazione migliore è quella in affiancamento al San Michele. Al via un concorso internazionale per arrivare a un progetto che sappia ridurre le criticità evidenziate da più parti

PADERNO – La collocazione migliore del nuovo ponte di Paderno? In affiancamento a quello attuale. Così ha decretato Rfi, precisando però l’intenzione di bandire un concorso internazionale di progettazione al fine di minimizzare l’impatto sul cono visivo, ridurre le espropriazioni previste e migliorare la viabilità di accesso alla nuova infrastruttura. quello espropriativo nonché la viabilità stradale di adduzione.

E’ arrivata puntuale oggi, 15 dicembre, l’attesa relazione di Rfi in merito al progetto di realizzazione del nuovo ponte sull’Adda che dovrà mandare in pensione il San Michele. Il documento arriva a seguito del dibattito pubblico promosso durante l’estate e dopo la prima relazione effettuata dalla responsabile del procedimento in cui erano stati chiariti quali argomenti meritavano un approfondimento da parte della stazione appaltante, ovvero Rfi e quali no.

Ponte San Michele

Al termine dell’analisi, Rfi ha di fatto ribadito di ritenere come ipotesi migliore, anche per via di un’analisi costi benefici, quella della realizzazione di un nuovo viadotto, sia stradale che ferroviario, in stretto affiancamento a quello attuale. Una soluzione che preoccupa Calusco per via dell’abbattimento di diverse abitazioni e vede di fatto fortemente contrari i Comuni del Meratese, Paderno in primis, terrorizzati dalla mole di traffico, anche pesante, legato alla nuova infrastruttura e alla rovina dello scorcio paesaggistico in uno dei punti più suggestivi della valle dell’Adda.

Criticità di cui Rfi sembra voler tener conto affidando al concorso internazionale di progettazione la “bacchetta magica” di risolvere o quanto meno ridurre i timori di molti portatori di interesse.

A spingere Reti ferroviarie italiane verso lo scenario 1 è, di fatto, la possibilità di mantenere inalterate le stazioni di Calusco e Paderno, oltre ai costi minori di questa ipotesi (rispetto agli scenari 2 e 3).

Nella relazione conclusiva, Rfi sottolinea come “dalle osservazioni raccolte è emersa una consapevolezza diffusa circa l’importanza dell’opera per il miglioramento della mobilità ferroviaria e l’integrazione dei sistemi di trasporto, ma anche una forte attenzione agli impatti locali e alla necessità di una pianificazione integrata tra ferrovia e viabilità stradale”.

A preoccupare, in particolar modo, sono “la gestione dei flussi di traffico, la tutela
del paesaggio e del patrimonio storico rappresentato dal ponte esistente, la salvaguardia delle comunità e delle aree agricole, nonché la richiesta di studi tecnici più approfonditi sugli effetti ambientali, viabilistici e socioeconomici delle alternative progettuali, seppur non previsti da questo livello di progettazione”.

Non solo. “Il dibattito ha inoltre messo in luce la volontà delle amministrazioni locali di partecipare in modo propositivo al processo decisionale, avanzando contributi tecnici e proposte operative che potranno orientare le successive fasi progettuali”.

Da qui l’idea di un concorso internazionale che avrà anche l’obiettivo di recepire queste richieste. Non solo. Rfi si è detta anche disponibile a implementare lo studio del traffico per approfondire e valutare la domanda di traffico attualmente inespressa che verrà attratta dal nuovo ponte e la sostenibilità della rete viabilistica locale di adduzione ad esso.