Inflazione in crescita a Lecco: salgono i prezzi al consumo

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troppo caro prezziLECCO – Cresce l’inflazione a Lecco nel mese di dicembre: l’indice locale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi si attesta a 106,3 in aumento di mezzo punto percentuale rispetto a novembre.

La variazione rispetto allo stesso  mese dello scorso anno è positiva per 0,3 punti (a novembre si attestava a 0,2 e ad ottobre era nulla) e la stessa variazione del dicembre scorso era del 2,3%.

I dati sono elaborati dall’Ufficio Statistica Comune di Lecco su dati Istat che ha evidenziato come da qualche mese si registri un’inflazione prossima allo zero, in netto calo rispetto ai primi mesi dell’anno, ma soprattutto rispetto alle variazioni registrate negli stessi mesi dell’anno scorso quando le variazioni annuali si attestavano al 3% per poi ridursi di circa mezzo punto a fine anno.

A determinare la variazione congiunturale e l’aumento degli alimentari, soprattutto di quelli non lavorati e l’aumento dei beni energetici (quelli non regolamentati).

A livello nazionale la variazione congiunturale registra una variazione positiva per 0,2 punti, mentre quella annuale si attesta allo 0,7%, identica a quella registrata nel mese di novembre.

Il differenziale tra l’indice locale e quello medio nazionale si riduce rispetto al mese precedente e si attesta a poco meno di un punto. Il confronto limitato alle altre città lombarde che elaborano autonomamente i prezzi evidenzia per il mese di dicembre variazioni tendenziali più contenute per Lecco e Varese, a differenza delle altre città che hanno variazioni superiori al mezzo punto percentuale e, in particolare rispetto a Como (+1,3%) e Cremona (+1%).

A livello nazionale, tra l’altro, Lecco e Varese, presentano i valori più bassi di inflazione, dopo Palermo (-0,2%). Su 36 città analizzate, 11 presentano valori inferiori al mezzo punto percentuale, 20 valori superiori al precedente ma inferiori al punto percentuale e 5 valori dal punto percentuale in poi. Il peggior valore è stato registrato da Bolzano (+1,4%), preceduto da quello di Como.

La classifica delle variazioni congiunturali evidenzia il primato negativo di Lecco (insieme a Aosta, Bolzano, Cremona, Genova e Varese) che hanno registrato il valore più alto (+0,5). Il valore migliore, invece,  è quello di Venezia (-0,6%), anche a livello tendenziale questa città si posiziona ai primi posti, e precisamente occupa la seconda posizione con una valore negativo di 0,1punti.

Di seguito viene riportato un breve commento sulle variazioni degli indici dei prezzi al consumo, registrate nel territorio locale, con riferimento al mese di dicembre 2013.

Questi i prodotti (a rilevazione locale e non centralizzata) che hanno avuto le peggiori variazioni e quelli che hanno registrato, invece, le migliori diminuzioni di prezzo:


I PEGGIORI TRE

  • Detersivo per lavatrice  + 13%
  • Combustibile solido      + 7%
  • Gas GPL                      + 6,3%

I PEGGIORI TRE (ortofrutta + ittici)

  • Melanzane + 57,7%
  • Zucchine    + 54,2%
  • Cetrioli        + 39,2%

I MIGLIORI TRE                                                                 

  • Assicurazione auto          – 6,5%
  • Noleggio mezzi trasporto – 5,4%
  • Scheda di memoria          – 5,3%

I MIGLIORI TRE (ortofrutta + ittici)

  • Funghi freschi coltivati           – 12,7%
  • Pesce fresco di acqua dolce – 8,1%
  • Limoni                                    – 7,5%

In dettaglio, l’analisi per capitoli suggerisce le seguenti considerazioni (in parentesi sono indicate la variazione congiunturale e la variazione tendenziale dell’indice dell’intera divisione di spesa):

frutta verduraAlimentari e bevande analcoliche (+1,5%; +3,4%). Divisione interessata ad un forte aumento dei prezzi dei prodotti generalizzato per le varie classi e in particolare per frutta e verdura. E’ il secondo mese di aumento dopo la diminuzione intercorsa nei mesi di settembre ed ottobre. La variazione registrata porta l’indice ad attestarsi a 110,4 e questo significa che la divisione è aumentata di 3,4 punti nel corso del 2013.

Aumento per il comparto “pane e cereali” (+0,7%). Aumento per il riso (+4%), tale variazione porta l’indice del prodotto ad un livello leggermente superiore a quello base. Aumento anche per pane a fette, crakers e biscotti frollini, ma il prezzo di questi prodotti rimane comunque inferiore a quello del dicembre scorso.

La classe “carni”, registra un aumento dell’indice dello 0,5%; aumento generalizzato delle carni, il leggero aumento del coniglio fresco (+1%), si somma a quello registrato nel mese scorso e il prezzo del prodotto raggiunge e supera di poco quello base, aumento per le altre carni che, invece, hanno prezzi superiori a quelli base per 1 o due punti, ma non oltre, ad eccezione del pollo fresco e della carne equina i cui indici sono leggermente superiori (103 e 102.5 rispettiva, ente). Stabili i salumi sia in vaschetta, che affettati al banco.

I prodotti della classe “latte, formaggi e uova” registra un leggero aumento (+0,3%) dopo il calo di mezzo punto registrato nel mese precedente. Forte aumento per crescenza e gorgonzola (+4,8% e 4,7% rispettivamente) e aumenti più contenuti per altri formaggi. Diminuzione del formaggio stagionato a produzione locale e del grana padano (entrambi hanno un prezzo inferiore a quello di dicembre 2012).

L’indice della classe “oli e grassi” si attesta a quasi 107 punti, pertanto segna un ulteriore aumento a causa come i mesi precedenti dell’incremento dell’olio di oliva e dell’olio extra vergine di oliva, in controtendenza l’olio di semi di girasole.

Nella classe “zucchero e confetture, cioccolato e dolciumi” i prodotti registrano prezzi sostanzialmente stabili, o con leggere variazioni in diminuzione.

Aumento di poco più di mezzo punto percentuale per i prodotti appartenenti alla classe “altri prodotti alimentari”;  sughi pronti e pizza surgelata aumentano dell’1,6%.

Ancora una leggera contrazione per la classe “caffè, te e cacao”, diminuisce anche in questo mese il prezzo del caffè decaffeinato (-2,2%).

Consistenti variazioni per la “Frutta” (+5,6%) e i “Vegetali” (+7,6%) punti, gli aumenti sono legati principalmente a fattori di carattere stagionale. Con gli aumenti registrati il mese scorso, dopo alcuni mesi di variazioni di segno meno, l’indice delle classi risulta superiore di 13 punti a quello base per la frutta e di quasi 10 punti per i vegetali. Le consistenti variazioni registrate pesano sulla variazione complessiva dell’intera divisione alimentare.

Leggero aumento per i prodotti della classe  “Prodotti ittici” (+ 0,1%). Aumentano in maniera consistente i crostacei (+10%), ma l’indice di prodotto rimane comunque inferiore a quello base. Diminuzione del pesce fresco di acqua dolce (-8%).

Correzione di segno più per la classe “Acque minerali, bevande analcoliche” (+0,3%). L’acqua minerale aumenta di 1,2 punti rispetto al mese precedente, il primo aumento dopo una serie di diminuzioni registrate nel corse dell’anno e l’indice permane sotto il livello base.

Bevande alcoliche e tabacchi (nulla; + 1,2%). Stabile la divisione in esame. Variazioni alterne per vini, alcolici e birre. Invariato il comparto dei tabacchi.

Abbigliamento e calzature (-0,1%; -0,9%).  Leggerissima variazione in diminuzione in attesa dell’inizio dei saldi invernali. Stabilità sia per l’abbigliamento che per le calzature e per tutte le tipologie (uomo, donna e bambino), ad eccezione dei jeans uomo (-2,2%).

Abitazione, acqua, elettricità e combustibili (+0,2%; -0,3%) Leggera variazione di segno più per la divisione. Aumento consistente per il combustibile solido (+7%), già in aumento nei mesi scorsi. Complessivamente la variazione del prodotto da inizio anno si attesta a quasi 20 punti. Aumento anche per il gas in bombole e aggiornamento con segno più per canone affitto (sia abitazioni di privati che abitazione di Enti pubblici).

Mobili, articoli di arredamento, servizi per la casa (+0,3%; +0,3%). Divisione interessata dall’aumento di prezzo del 15% dei prodotti rilevati e dalla diminuzione di prezzo di poco più del 5% dei prodotti. Aumento consistente del detersivo per lavatrice (+13%) e per la tovaglia (+6%). Diminuzione per alcuni elettrodomestici (lavastoviglie -2,5% e robot da cucina -1,2%).

Servizi sanitari e spese per la salute (-0,1%; 0,5%). Da segnalare solo la riduzione di prezzo per i medicinali di fascia A (-0,6).