Maroni a Castello B.za: “Il Governo fa razzismo al contrario”

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CASTELLO BRIANZA – Con una polo firmata Lacoste, ovviamente verde seppur a righe bianche e blu, venerdì sera ha fatto il suo ingresso alla Festa della Lega a Castello Brianza il governatore lombardo Roberto Maroni.

Il presidente di Regione Lombardia è arrivato all’area feste di Prestabbio intorno alle 21, accolto dal segretario provinciale del Carrocio, Flavio Nogara, e dal consigliere regionale Antonello Formenti. Strette di mano con i militanti e poi una riunione sotto il tendone con gli esponenti locali del partito.

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Nel frattempo, liscio e valzer sulla pista da ballo in attesa degli interventi dal palco al centro dei quali non poteva che esserci la questione legata all’emergenza profughi nel lecchese:

“E’ una situazione inconcepibile – ha commentato Nogara – mi sto prendendo del razzista ovunque soltanto perché voglio difendere la nostra gente. Siamo di fronte ad un’immigrazione incontrollata. Al Ferrhotel di Lecco hanno avuto il coraggio di collocare 120 clandestini, liberi di muoversi nel centro abitato, dove le nostre ragazze devono percorrere una via accanto all’immobile e si sentono in difficoltà. E’ scandaloso che noi dobbiamo vivere con difficoltà il nostro territorio”.

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“Un business dell’immigrazione – come lo ha definito il segretario del Carroccio – che in provincia di Lecco costa 9 milioni di euro”. Sul palco accanto a Nogara, oltre al consigliere regionale Formenti, anche l’ex assessore provinciale Stefano Simonetti che nei giorni scorsi ha fatto sapere di aver chiesto all’attuale presidente della Provincia, Flavio Polano, chiarimenti sul numero di profughi presenti nel lecchese, riferendo di non aver avuto risposte certe.

Per il governatore Maroni, sul tema dell’immigrazione “il Governo fa razzismo al contrario” verso gli italiani. Il presidente della Lombardia, però, nel suo intervento a Castello Brianza ha voluto spaziare anche su altri temi parlando di sanità, con la riforma predisposta dal Pirellone che “riduce i costi, aumenta i servizi, migliora le prestazioni per i cittadini”.

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“E’ chiaro che quando si modifica un sistema dove tanti interessi sono in gioco, imprese private, primari, ci siano anche polemiche – ha sottolineato Maroni – noi abbiamo tenuto un unico punto di vista, quello dei cittadini lombardi. Cosa può rendere la sanità più efficiente e meno costosa? A questo abbiamo pensato. Cittadini lombardi e non gli extracomunitari – ha precisato – che vengono qui e magari pensano di avere tutto gratis, in primis le prestazioni sanitarie”.

Secondo Maroni, la nuova sanità lombarda permetterà risparmi di oltre 400 milioni di euro che “saranno rimessi nel sistema sanitario per ridurre i ticket agli anziani e alle famiglie che hanno problemi economici, con il principio che prima vengono i lombardi, prima la nostra gente”.

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Questo, nonostante i tagli da Roma: “Il Governo non rispetta gli accordi presi. Lo scorso anno per la sanità è stato firmato un accordo che premiava le Regioni virtuose e a luglio alla Lombardia era stato destinato un contributo extra di 500 milioni di euro che ci avrebbe permesso di cancellare tutti i ticket sanitari ai cittadini lombardi. A dicembre dello stesso anno il Governo ha fatto una legge che ha cancellato questi 500 milioni di euro messi per coprire il buco della sanità della Regione Sicilia”

Perciò, Maroni insiste sul referendum per trasformare la Lombardia in una regione a statuto speciale: “E’ il popolo che decide. Voglio chiedere ai lombardi se sono d’accordo che la Lombardia diventi una regione a statuto speciale, come la Sicilia, come il Trentino. Perché loro possono tenersi i propri soldi e noi dobbiamo darli agli altri? Ogni cento euro di tasse pagate dai Lombardi ne rimangono 65 in Lombardia, in Sicilia ne arrivano 120 di euro. Vogliamo equità”.

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