Mandello: niente asilo per un bimbo disabile, manca l’insegnante di sostegno

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Bimbi_asilo_genericaMANDELLO – E’ la storia di Lorenzo, un bimbo disabile di 4 anni che frequenta la scuola dell’infanzia. Vive con la famiglia a Mandello e ieri, mercoledì 2 settembre, avrebbe dovuto iniziare l’anno scolastico 2015-2016 in un istituto del paese.

Al loro arrivo alla scuola materna i genitori del bimbo hanno saputo però che quest’anno non era stata assegnata l’insegnante di sostegno.

Immediata la richiesta di spiegazioni alla coordinatrice didattica e all’assistente sociale che già lo scorso anno aveva seguito Lorenzo nel suo impegnativo quanto positivo cammino all’interno della scuola dell’infanzia.

“Entrambe ci hanno detto di non saperne nulla – spiega il padre del bimbo – e senza perdere un solo minuto abbiamo contattato la Provincia di Lecco. Il presidente ci ha detto che per quest’anno l’ente ha potuto stanziare soltanto il 25 per cento dei fondi normalmente attribuiti agli istituti del Lecchese e che addirittura a tutt’oggi non si sa dove si potranno trovare i soldi per garantire il riscaldamento degli edifici scolastici e, appunto, il sostegno ai disabili”.

Risultato: mercoledì i genitori di Lorenzo hanno dovuto tornare a casa con il loro bimbo affranto e in lacrime proprio per l’impossibilità, vista l’assenza dell’educatrice di sostegno, di lasciarlo da solo all’asilo.

Un caso triste che fa riflettere e che ha onestamente dell’incredibile. Ma che c’è da sperare possa essere risolto, per rispondere alle legittime attese dei genitori del bimbo e più ancora, verrebbe da dire, per il bene di Lorenzo.

Va detto che lo scorso mese di luglio i comitati lombardi della Lega per i diritti delle persone con disabilità e della Fand, ossia la Federazione tra le associazioni nazionali delle persone con disabilità, avevano recapitato ai genitori di Lorenzo, per conoscenza, il comunicato da loro inviato alle istituzioni regionali e nazionali “affinché fosse garantito il diritto allo studio dei 4.650 bambini e ragazzi con disabilità che fino ad oggi hanno ricevuto assistenza e servizi dalle amministrazioni provinciali”.

“Ad oggi soltanto pochi di loro – si leggeva nella missiva in questione – sono certi di poter frequentare regolarmente la scuola grazie all’impegno delle rispettive Province nel rispettare gli obblighi loro affidati dalla legge”.

“Per gran parte degli altri – così continuava la lettera – non possiamo che contare, da un anno a questa parte, su dichiarazioni generiche e su rassicurazioni verbali a voler trovare una soluzione che, per il momento, non si sono tradotti in atti concreti”.

“Se la situazione non si dovesse sbloccare – concludevano i firmatari della missiva Nicola Stilla e Alberto Fontana, presidenti rispettivamente della Fand e della Ledha – continueremo la nostra azione di informazione alle famiglie, offrendo loro il supporto necessario per rivolgersi alla magistratura nel caso in cui le istituzioni continuino a non trovare una soluzione a questo problema”.

Ai genitori di Lorenzo era stata altresì trasmessa la lettera “di richiesta e diffida” da inviare, nel caso lo ritenessero opportuno, tra gli altri destinatari alla Provincia di Lecco, alla presidenza del Consiglio regionale della Lombardia e alla presidenza del Consiglio dei ministri.

Nella lettera veniva esplicitamente chiesto che si attivassero le necessarie risorse per ottemperare al diritto allo studio degli alunni con disabilità. “Qualora non vi siano garanzie sul regolare inizio della scuola, oggi inesistenti e anzi di segno esattamente opposto – si affermava altresì nella lettera – saremo costretti a ricorrere per le vie giudiziarie”.

Fin qui i fatti. Ma ora Lorenzo aspetta che per lui tornino ad aprirsi le porte del suo asilo.