MOZZATE – Nella giornata di ieri, giovedì 10 marzo, i carabinieri della stazione di Mozzate hanno concluso una lunga indagine sui centri massaggi “cinesi” della provincia di Como.
L’inchiesta avviata nel 2013 ha portato nel tempo ad indagare e infine a deferire all’Autorita’ Giudiziaria comasca 11 persone (di cui 4 donne italiane – 5 donne e due uomini cinesi, tutti residenti tra Milano e la Provincia di Como), ritenute responsabili a vario titolo di sfruttamento e favoreggiamento alla prostituzione.
Dall’attività, inzialmente condotta solo sotto il profilo amministrativo e successivamente sotto quello investigativo, è emerso che le massaggiatrici infatti, con la compiacenza dei titolari, concordavano prestazioni sessuali con i clienti meno conosciuti, nonche’ rapporti completi con quelli abituali e fidati.
Le operatrici si aiutavano a vicenda e tutte effettuavano la prostituzione volontariamente. I frequentatori erano in maggioranza italiani. Vi era la possibilita’ di scegliere la ragazza via whatsapp: nelle intercettazioni emerge chiaramente la tipologia delle prestazioni richieste: massaggio romantico, a due, quattro o sei mani. I costi contenuti e accessibili a tutti dai 15 ai 50 euro.
Vari sono stati i provvedimenti amministrativi disposti nel corso dell’inchiesta. Nei giorni scorsi è stato notificato agli indagati l’avviso di conclusione delle indagini preliminari e contestualmente la Questura, su proposta dell’Arma, ha emesso la massima sospesione dell’attivita’ ai sensi dell’articolo a carico di quattro centri massaggi cinesi: due di Olgiate Comasco, uno di Mozzate e uno di Cassina Rizzardi.