CANTU’ – Nella mattinata odierna, i Carabinieri della Compagnia di Cantù, con il supporto di quelli di Aosta, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere e decreti di perquisizione locale emessi dall’Autorità Giudiziaria di Como nei confronti di sette uomini italiani responsabili a vario titolo di concorso in rapina aggravata, ricettazione, sequestro di persona, porto e detenzione abusivi d’arma da fuoco.
Si tratta della fase conclusiva dell’indagine che, lo scorso 22 febbraio, ha già permesso di assicurare alla giustizia sei individui ritenuti gravemente indiziati della partecipazione a vario titolo in due gravi rapine commesse nell’olgiatese e nel canturino.
L’inchiesta, condotta dai militari del Nucleo Operativo e Radiomobile di Cantù, coordinati dal Sost. Proc. Dott.ssa Valentina Mondovì, è nata nel mese di Novembre a seguito della rapina ai danni di due guardie particolari giurate addette al servizio di trasporto “portavalori” con furgone blindato. Nella circostanza il commando, composto da tre rapinatori armati di pistola, aveva immobilizzato e disarmato una delle guardie, scesa dal veicolo, e riuscito ad impossessarsi di un plico valori, contenente circa 27.000 euro, appena prelevato presso la ditta Gecotras s.r.l. (corrispondente dell’azienda “Bartolinis.p.a.”) di Via Cagnola di Lurate Caccivio nonché l’arma d’ordinanza dell’agente.
L’indagine si è sviluppata attraverso accertamenti tecnici che hanno permesso di localizzare sul luogo del delitto due soggetti pregiudicati, notoriamente dediti a tali tipologie di reato, risultati essere dei veri e propri “basisti” in grado di individuare proficui obiettivi per conto di bande di rapinatori anche non residenti in Lombardia. Il prosieguo dell’attività ha permesso inoltre di ricondurre la responsabilità materiale della citata rapina a un gruppo di soggetti giunti appositamente in Brianza per commettere il fatto, potendo contare sul supporto fornito proprio dai due organizzatori. Uno dei responsabili, già gravato da precedenti specifici, è stato riconosciuto complice e colpevole all’assalto al portavalori e arrestato nel mese di febbraio arrestato su provvedimento emesso d’urgenza dall’Autorità Giudiziaria di Como. Sugli altri due complici è stata effettuata un’ulteriore mirata indagine che, nella mattinata odierna, ha visto il suo epilogo.
L’organizzazione inoltre ha potuto beneficiare delle notizie divulgate da una guardia particolare giurata dello stesso istituto di vigilanza, anch’egli addetto al medesimo servizio di trasporto di preziosi, che in contatto con gli organizzatori ha fornito informazioni sull’obiettivo e sulle modalità del servizio svolto dai suoi colleghi.
Nell’ambito dell’inchiesta, inoltre, è stato accertato che uno dei due basisti è stato l’organizzatore e il mandante della rapina in villa commessa in data 21 gennaio ai danni di due anziani di Novedrate, entrambi commercianti, che sono stati sequestrati per circa un’ora, legati, imbavagliati e percossi all’interno della loro casa da un gruppo di tre persone, a volto coperto e armate di pistola. La rapina era fruttata 5.500 euro, intero ricavato giornaliero dell’attività di tabaccheria delle vittime, e la loro utilitaria a bordo della quale i malviventi si erano dati alla fuga. Gli operanti sono riusciti a individuare da subito due dei tre responsabili, arrestati; in seguito, gli accertamenti hanno permesso di raccogliere gravi indizi di colpevolezza sul terzo malvivente, nonché appurare la presenza di un pregiudicato con funzione di “palo”, che, posizionato nei pressi della tabaccheria della vittima aveva avvisato i complici del suo imminente ritorno a casa e ha fornito gli elementi informativi interni all’abitazione avendo effettuato poco tempo prima alcuni lavori di ristrutturazione.
Nel corso delle perquisizioni delegate lo scorso 22 febbraio nell’area boschiva adiacente all’abitazione di uno dei due basisti della rapina al portavalori, sono state rinvenute due pistole con silenziatore e un fucile a canne mozze, appartenenti come emerso dalle indagini dei Carabinieri, ai due fornitori di informazioni. Le indagini comunque sono ancora in corso finalizzate a verificare l’eventuale coinvolgimento di tutti gli arrestati in altre rapine commesse nella zona.