BERGAMO – Al termine di una complessa indagine, i Finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Bergamo, su disposizione del G.I.P presso il locale Tribunale, Dott.ssa Marina Cavalleri, hanno eseguito sei misure restrittive della libertà personale (una custodia cautelare in carcere, due arresti domiciliari e tre obblighi di dimora nel comune di residenza) nei confronti di altrettanti soggetti residenti nelle province di Bergamo e Brescia.
L’indagine ha visto impegnati i militari nel portare alla luce un giro milionario di fatture per operazioni inesistenti emesse tra aziende operanti nel settore edile.
Il meccanismo fraudolento smantellato dalle Fiamme Gialle orobiche prevedeva la creazione di società cosiddette “cartiere”, gestite da prestanome e prive di mezzi e personale atto a svolgere una qualsiasi attività economica, i cui illeciti proventi venivano poi reinvestiti in attività legali.
L’entità delle fatture false ha consentito agli indagati di sottrarre a tassazione ingenti importi di denaro, oltre ad ostacolare la normale concorrenza fra le imprese e ad accrescere il carico fiscale per i cittadini onesti, causando un danno all’Erario stimato in oltre 10 milioni di euro.
Oltre alle misure restrittive della libertà personale il G.I.P. del Tribunale di Bergamo, su richiesta del Magistrato inquirente, ha disposto anche il sequestro preventivo di somme di denaro e di beni mobili e immobili.