Milano riqualifica sette scali ferroviari. Maroni: “Più verde e housing sociale”

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MILANO – “E’ un progetto che vale e quindi va riconosciuto alle Istituzioni territoriali il merito di aver valorizzato questo grande piano di riqualificazione urbana che regalerà a Milano più verde e nuovo housing sociale. E’ un intervento così significativo e apprezzato che ha indotto anche il gruppo delle ferrovie ad intervenire e a investire risorse importanti. Mi piace dunque il modello e il metodo che ha portato alla firma. Possiamo essere ottimisti, anche perché noi come regione abbiamo già approvato in Giunta l’Accordo di programma”. Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, durante la conferenza stampa di presentazione dell’Accordo per la riqualificazione di 7 scali ferroviari milanesi dismessi.

Si tratta degli scali di Farini, Greco , Lambrate, Porta Romana, Rogoredo, Porta Genova e San Cristoforo.

“La Regione – ha continuato Maroni – è interessata a tutto ciò che avviene in Lombardia e nella Città metropolitana, quindi siamo interessati anche al Tpl. Qualcuno dice che Milano sta vivendo un nuovo rinascimento, sicuramente sta vivendo una fase importante per gli investimenti sul territorio e per la riqualificazione delle aree. Oggi abbiamo fatto la giunta in area Expo e stanziato 12 milioni per contribuire a valorizzazione l’area, ma non è l’unica perché sono stati investiti 450 milioni (320 della Regione) per l’area ex Area Falck per la Città della Salute e della Ricerca. Sono investimenti importanti che, qui, si fanno”.

Il governatore ha poi sottolineato come il presupposto per arrivare a tali risultati non possa che essere la “forte e leale collaborazione fra le Istituzioni aldilà del colore politico. Una collaborazione che qui funziona: questo è il metodo della concretezza lombarda”.

“Siamo attenti all’integrazione fra ferro e gomma – ha concluso Maroni – e al progetto lanciato dal Governo che condivido e, infatti, stiamo valutando anche noi come fare. E’ sfida del futuro: una mobilità più sostenibile, meno costosa e più rispettosa dell’ambiente. E l’Accordo va esattamente in questa direzione”.