COMO – I Finanzieri del Comando Provinciale di Como, nell’ambito di un più ampio piano di intervento indirizzato a reprimere il contrabbando e il commercio di prodotti contraffatti e non sicuri, hanno sottoposto a sequestro 30 orologi di pregio del valore stimato di euro 794.500 e 19 orologi contraffatti, delle più note e famose marche. In particolare, nel corso di un controllo nei pressi dei valichi doganali, è stata fermata da una pattuglia
appartenente al Gruppo di Ponte Chiasso un’auto proveniente dalla Svizzera, al cui interno, riposto sul sedile posteriore, è stato rinvenuto un sacchetto che conteneva banconote per un totale di € 87.000.
I controlli hanno fatto emergere un contesto criminale dedito ai traffici illeciti, sia con riferimento a fenomeni di contrabbando, attraverso la linea di confine con la vicina Svizzera, di orologi e oggetti preziosi, che a reati inerenti all’introduzione nello Stato nonché al relativo commercio di prodotti falsi. I metodi utilizzati per il contrabbando di orologi di pregio erano sostanzialmente due: l’acquisto degli orologi in Svizzera e la loro introduzione nel territorio italiano senza assolvere i diritti doganali, o l’acquisto in Italia in regime di non imponibilità, tramite l’intestazione dei beni a persone compiacenti residenti all’estero, prevedendone l’esportazione in Svizzera e la successiva reintroduzione in Italia senza dichiarazione.
Al termine delle indagini, coordinate dalla locale Procura della Repubblica, è stato possibile accertare, oltre al reato di contrabbando, anche i reati di ricettazione ex art 648 del Codice Penale, nonché di introduzione nello Stato e di commercio di prodotti contraffatti previsti e puniti dagli art. 474, comma 1 e 2, del Codice Penale, aggravati dalla circostanza prevista dal successivo art. 474 ter, in quanto commessi in modo sistematico. Le cessioni degli orologi contraffatti avvenivano principalmente attraverso piattaforme online e siti dedicati, dove venivano pubblicizzati i prodotti. A seguito di un primo contatto solitamente telefonico o via e-mail, seguivano trattative dirette e poi la consegna del prodotto.
Dalla ricostruzione effettuata dalle Fiamme Gialle, è stato possibile determinare l’introduzione nello Stato ed il commercio di centinaia di orologi falsi, per la maggior parte
di origine cinese e di ottima fattura, da parte delle persone coinvolte. All’esito delle attività svolte sono stati segnalati all’Autorità Giudiziaria inquirente, complessivamente, 22 soggetti di nazionalità italiana e svizzera, fatta salva la presunzione di innocenza e nel rispetto dei diritti delle persone indagate penalmente fino alla definizione del relativo procedimento. Sono state sottoposte a sequestro anche banconote per un importo pari ad € 122.730, frutto dell’attività criminosa.