Spunta l’ipotesi della candidatura di Fasoli, sindaco di Mandello, per il terzo polo
Il voto online della base del Movimento favorevole all’alleanza programmatica con il centro sinistra
LECCO – Per i nomi ufficiali è ancora presto, ma si è già messa in moto la macchina organizzativa per la preparazione delle liste e dei candidati alle prossime elezioni regionali. E’ di qualche giorno fa infatti la conferma della data del 12 e 13 febbraio 2023 come appuntamento alle urne per i cittadini lombardi chiamati al rinnovo del Consiglio Regionale, formato da 80 esponenti, tra cui il presidente. C’è tempo quindi fino a un mese prima per presentare le liste e la situazione appare ancora, almeno a livello provinciale, in alto mare.
Il terzo polo con Moratti presidente
A incidere numerosi fattori, tra cui anche la discesa in campo di Letizia Moratti: l’ex vice del presidente regionale Attilio Fontana ha infatti deciso di candidarsi ponendosi alla guida del cosiddetto Terzo Polo, sfidando apertamente il suo ex presidente, confermato come leader del centrodestra. Mercoledì scorso,15 dicembre, Moratti ha fatto tappa anche a Mandello per l’apertura della campagna elettorale: al suo fianco, nella sala civica di Molina, oltre al coordinatore provinciale della lista civica Letizia Moratti Presidente Bruno Polti (sindaco di Oliveto Lario) anche Riccardo Fasoli, primo cittadino di Mandello, da molti dato come un possibile candidato consigliere alle regionali proprio per il Terzo Polo. Le trattative sono ancora in corso e nessuno si sbilancia sui nomi definitivi dei 4 consiglieri in lista, in cui dovranno trovare spazio, in osservanza al rispetto delle quote rosa, anche due donne.
Il centrodestra con la conferma di Fontana
Anche nel centrodestra, la situazione è ancora in continua evoluzione: a pesare, negli equilibri politici della maggioranza che guida il Pirellone, è l’ascesa vertiginosa di Fratelli d’Italia. I nomi che circolano sono quelli di Giacomo Zamperini, consigliere comunale a Lecco e Fabio Pio Mastroberardino, consigliere a Calolzio e amministratore in Provincia. Anche nel Carroccio la situazione è tutt’altro che definita. Il consigliere uscente Mauro Piazza, supportato dalle firme di oltre cento amministratori e consiglieri, sembrerebbe aver guadagnato un posto in lista. Al suo fianco, potrebbe spuntare, o meglio rispuntare Flavio Nogara, la cui elezione nel 2018 era stata annullata perché incompatibile (per via dell’incarico nel consiglio di amministrazione di Ferrovie Nord, società controllata indirettamente da Regione Lombardia) oppure lo stesso segretario provinciale Daniele Butti. Dovrebbe restare fuori dai giochi l’ex senatore Paolo Arrigoni, di cui era stata ventilata anche la possibilità di un posto da sottosegretario al Governo.
Il centrosinistra con Majorino
Anche in casa Pd, partito che a livello regionale ha individuato in Pierfrancesco Majorino il proprio candidato, nulla di definitivo. Il partito guidato dal segretario provinciale Manuel Tropenscovino non ha ancora sciolto le riserve sulle candidature avendo avviato nelle scorse settimane un percorso dal basso per raccogliere, circondario dopo circondario, i nomi più graditi tra cui scegliere la rosa dei quattro candidati in corsa al Pirellone. L’obiettivo è arrivare a una sintesi già per la prossima settimana. Le voci danno praticamente per certa la candidatura di Gianmario Fragomeli, già deputato alla Camera e sindaco di Cassago mentre è data in ribasso la possibilità che un ex amministratore di peso come Virginio Brivio, sindaco per due mandati nella città capoluogo e già presidente della Provincia, possa scendere in campo nella lista del Pd, “sfidando” di fatto Fragomeli nella corsa al posto che finora i democratici hanno ottenuto in consiglio regionale.
Nulla trapela, anche in questo caso, sul fronte delle quote rosa.
Il Movimento 5 Stelle dice sì a Majorino (e all’alleanza con il centro sinistra)
Ieri i militanti del Movimento 5 Stelle sono stati chiamati a esprimersi, tramite piattaforma online, sulla bontà di un accordo, basato su obiettivi programmatici condivisi, del Movimento con le forze politiche di centro sinistra e altre forze civiche.
Il voto, espresso da quasi la metà degli iscritti al partito, ha approvato (3.078 i sì e 1.788 i no) l’intesa sul programma e il sostegno all’eurodeputato milanese del PD Pierfrancesco Majorino.