Degrado urbano e sociale alle case popolari, da Cambia Calolzio un protocollo

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Diego Colosimo in occasione di un sopralluogo alle case popolari di via Di Vittorio nel 2021
Diego Colosimo in occasione di un sopralluogo alle case popolari di via Di Vittorio nel 2021

Il consigliere di minoranza Diego Colosimo torna sul problema delle case Aler e comunali

“Nel corso degli anni abbiamo assistito a un peggioramento, ma le istituzioni sembrano indifferenti”

CALOLZIOCORTE – “Gli abitanti degli alloggi Aler e comunali di Calolziocorte stanno subendo, anno dopo anno, un crescente degrado urbano e sociale ma le istituzioni sembrano indifferenti a tale situazione”.

Il grido di allarme arriva dal gruppo civico Cambia Calolzio, guidato dal consigliere comunale Diego Colosimo. Per far fronte al problema, nei mesi scorsi, erano scesi in campo anche i volontari dello sportello AscoltArci del Circolo Arci Spazio Condiviso di Calolzio con una iniziativa volta a raggiungere in maniera più diretta i bisogni delle persone che vivono in particolare nelle case popolari di via Giuseppe Di Vittorio a Foppenico.

Ora è il gruppo di minoranza a porre l’accento su una questione annosa quanto delicata: “E’ evidente che gli edifici necessitano di importanti investimenti per creare ambienti inclusivi e in grado di rispondere alle esigenze di una comunità composta da famiglie che necessitano
di supporto e individui in difficoltà economica o disagio sociale. Nel corso degli anni, purtroppo, abbiamo assistito a un peggioramento della qualità delle manutenzioni ordinarie e straordinarie. Nonostante i numerosi solleciti inviati ad Aler e al Comune, ciascuno responsabile per i rispettivi ruoli, finora è stato effettuato un unico intervento di sfalcio del verde. Sono ancora in attesa interventi di potatura degli alberi divenuti pericolosi a causa delle chiome fitte, così come l’abbandono di aree comunali destinate a un parco pubblico, lasciato in stato di abbandono da oltre 15 anni”.

“È palese che posizionare telecamere come risposta ai problemi di sicurezza non possa e non debba essere l’unico intervento per rendere questi spazi vivibili ma occorre presidiare il territorio con educatori di strada e la presenza delle istituzioni – continua Colosimo -. Il gruppo civico Cambia Calolzio per questo ha sollecitato il Sindaco Marco Ghezzi affinché si avvii un nuovo progetto per sostituire il centro di aggregazione giovanile recentemente chiuso per decisione politica. Va sottolineato che molti immobili ancora non dispongono di ascensori, causando disagi inevitabili agli inquilini anziani o con disabilità che non possono accedere agli appartamenti. È fondamentale che Aler intervenga tempestivamente per affrontare questa situazione, poiché le difficoltà motorie non possono attendere ulteriori ritardi. Infine, vogliamo evidenziare i problemi ambientali e igienico-sanitari derivanti dalla presenza di fosse Imhoff in tutte le abitazioni degli alloggi di via di Vittorio, che causano fuoriuscite periodiche di liquami e la risalita di insetti infestanti dalle condotte fognarie. Secondo il regolamento che disciplina gli scarichi nelle reti fognarie e negli impianti di depurazione dei comuni all’interno dell’Ambito Territoriale Ottimale (ATO) di Lecco, è obbligatorio collegare direttamente le acque nere alle reti fognarie pubbliche, dismettendo le fosse Imhoff”.

Diego Colosimo
Diego Colosimo

Per affrontare queste problematiche, Cambia Calolzio chiede la creazione di un protocollo di intesa coinvolgendo tutti i soggetti coinvolti nella gestione diretta e indiretta degli immobili, oltre agli attori pubblici che possono contribuire alla tutela sociale. Un documento che dovrebbe includere:

  • Attività di manutenzione del verde e potere sostitutivo del Comune;
  • Riqualificazione dei parchi comunali;
  • Cronoprogramma degli investimenti negli immobili: ascensori, interventi di efficientamento energetico;
  • Progetto di politiche integrative e giovanili mirate;
  • Adeguamento della rete fognaria;
  • Coinvolgimento delle associazioni locali per contrastare la marginalità sociale;
  • Predisporre sportelli pubblici di ascolto degli abitanti.

Il gruppo civico, infine, propone al Prefetto di organizzare un tavolo presso gli uffici della Prefettura per illustrare nel dettaglio i contenuti della proposta.