Incendio cassonetti in lungolago, Piazza (Lega): “Serve la vigilanza privata a supporto della Polizia Locale”

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Il cassonetto della carta dato alle fiamme

Il candidato sindaco della Lega commenta l’ennesimo episodio vandalico nella zona del lungolago

“Residenti esasperati dalla malamovida”

LECCO – Ancora un episodio vandalico nella zona del McDonald’s in via Lungolago Isonzo, davanti all’Hotel Alberi. Stavolta è toccato ai cassonetti, dati alle fiamme in pieno centro. È l’ennesimo segnale di un degrado che avanza, sotto gli occhi di tutti.

“Quella che dovrebbe essere una delle zone più belle e vissute della città sta diventando terreno fertile per risse, atti vandalici e comportamenti fuori controllo. La sera, soprattutto nei fine settimana, il lungolago si trasforma: da luogo di passeggio a zona dove la gente ha paura a fermarsi. I cittadini sono stanchi, esasperati. Chi vive e lavora lì non si sente più al sicuro” dice Carlo Piazza, candidato sindaco della Lega per la Città di Lecco alle prossime comunali.

“A tutto questo si aggiunge il problema cronico di piazza Affari, dove da anni si segnalano frequentazioni pericolose, in particolare nella zona tra i portici e l’angolo del tribunale. I residenti, giustamente preoccupati, avevano proposto di installare cancelli per limitare l’accesso nelle ore notturne, ma la richiesta è stata respinta dall’amministrazione Gattinoni,. Un’occasione persa: quei cancelli erano necessari, e oggi è evidente quanto serva una vera bonifica di certe presenze che rendono invivibile la zona”.

“Con l’insediamento del McDonald’s, la situazione è ulteriormente peggiorata. I portici si sono trasformati in un campo base di gruppi di Maranza che bivaccano, disturbano e alimentano un senso costante di insicurezza. Non è più tollerabile”.

Carlo Piazza
Carlo Piazza

“È evidente che quanto si sta facendo oggi non basta più. Occorrono interventi concreti, immediati. Serve un presidio costante, una presenza reale e continua delle forze dell’ordine nelle ore più critiche. Ma da sola non è sufficiente. Anche altre città lombarde hanno introdotto il supporto della vigilanza privata a fianco della Polizia Locale, con risultati concreti nel contrasto alla malamovida. Perché non farlo anche a Lecco?”

“La sicurezza non può essere trattata come un tema di secondo piano. È un diritto. Non ci si può girare dall’altra parte mentre intere zone della nostra città vengono lasciate al degrado. Servono soluzioni serie, non promesse”.

“Stridono, in questo contesto, i 200mila euro spesi per la piattaforma galleggiante a lago, pensata per qualche migliaio di spettatori, con l’immagine di una città che non è più a misura del cittadino lecchese, una città che appare ormai fuori controllo. Dietro le tante risorse spese per attrarre turisti da fuori – ma finanziate con i soldi dei lecchesi – si staglia sempre più nitido il contorno di una città che oggi non è più accogliente né per chi ci vive, né per chi la visita”.

“Chi amministra ha il dovere di dare risposte. E oggi il primo segnale da dare è il ripristino del controllo del territorio, in particolare nelle aree più delicate. Il lungolago, piazza Affari, i portici: non possono più essere abbandonati” conclude Piazza.