Nuovo ponte di Paderno, ecco le controdeduzioni: bocciata l’ipotesi di riqualificare il San Michele

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Ponte San Michele

Pubblicate tutte le controdeduzioni alle osservazioni presentate durante il dibattito pubblico sul nuovo San Michele

Tra le proposte meritevoli di approfondimento quelle avanzate da Calusco e Provincia di Bergamo su una variante allo scenario 1

PADERNO D’ADDA – Bocciata l’ipotesi, caldeggiata dai Comuni di Paderno, Robbiate e Imbersago, di riqualificare il San Michele, mantenendolo così in uso per il traffico ferroviario spostando a sud la realizzazione del ponte viario. E’ quanto emerge dall’analisi delle controdeduzioni pubblicate nella lunga e corposa relazione conclusiva stilata da Rosa Pannetta, responsabile del dibattito pubblico aperto in merito alla realizzazione del nuovo ponte di Paderno.

Un documento fitto, in cui viene riassunto lo status quo in merito all’iter di realizzazione del nuovo viadotto e vengono fornite risposte, punto su punto, alle osservazioni presentate nei mesi scorsi dalle amministrazioni comunali, dai comitati e degli enti vari interessati alla questione.

La conferenza in Regione di apertura del dibattito pubblico

Una relazione molto importante perché, pur non entrando nel dettaglio di ciò che verrà realizzato, mette nero su bianco quello che si ritiene ammissibile o no, lasciando intendere come, al momento, la strada del nuovo ponte, stradale e ferroviario, da realizzare in stretto affiancamento all’attuale, caldeggiata anche da Regione Lombardia, sembri quella più perseguibile.

Accolta l’osservazione di Calusco

Lo si evince quando, tra le questioni aperte da approfondire a cura della stazione appaltante, spiccano le proposte avanzate dal Comune di Calusco e dalla Provincia di Bergamo che hanno suggerito una variante allo Scenario 1 (cosiddetto “Scenario 1bis”) con nuovo ponte a nord dell’esistente (finalizzata alla riduzione del consumo di suolo, alla diminuzione degli espropri e al contenimento dei costi) o, in subordine, un’alternativa che preveda la soluzione stradale a sud dell’attuale attraversamento, con allaccio diretto alla rotatoria della variante sud di Calusco d’Adda.

“Tali osservazioni sono state considerate tra le più articolate e costruttive, poiché accompagnate da analisi tecniche e cartografiche di dettaglio, e per l’intento di migliorare l’inserimento territoriale del nuovo attraversamento – si legge nella relazione -. È stato evidenziato che la localizzazione definitiva del tracciato dovrà essere affinata nelle successive fasi di progettazione, anche in base alle valutazioni ambientali e paesaggistiche”.

Il no alla proposta di Paderno, Robbiate, Imbersago e Verderio

Bocciata, ovvero non rimandata all’analisi della stazione appaltante, l’osservazione presentata dai Comuni di Paderno d’Adda, Verderio, Robbiate e Imbersago, analoga a quella proposta da Cornate d’Adda, di riprendere il progetto di riqualificazione del 2016 del ponte San Michele, per mantenerlo in uso ferroviario aumentando velocità e sicurezza.

“Si sottolinea che, dopo i lavori di restauro e consolidamento effettuati tra il 2018 e il 2020, è stata condotta un’estesa campagna di indagini strutturali che ha evidenziato una vita utile residua di circa dieci anni. Pertanto, non è tecnicamente perseguibile un ulteriore prolungamento della funzionalità del ponte senza modifiche radicali, e si rende necessaria una nuova infrastruttura capace di garantire stabilmente le esigenze di mobilità del territorio”.

Riconosciuto invece il valore culturale e paesaggistico del ponte e la necessità di salvaguardarlo come bene monumentale, tanto da aprire ad approfondimenti per “la prospettiva di un suo riuso a fini turistici e di valorizzazione del patrimonio storico-industriale del territorio”.

No a un ponte più a sud come proposto da Sotto il Monte

Tra le osservazioni rigettate anche quella del Comune di Sotto il Monte che aveva proposto di realizzare un unico ponte ferroviario e stradale circa 300 metri a sud dell’attuale. Il no è dovuto alla fragilità geologica del territorio in quella fascia con terreni giudicati troppo instabili e a rischio frana.

Tracciato D della Pedemontana? “Non perseguibile”

Bocciata anche la richiesta del Comune di Aicurzio di utilizzare il corridoio della Pedemontana tratta D per ferrovia, nuova strada provinciale a doppia corsia e pista ciclopedonale, riducendo consumo di suolo e creando un corridoio verde.

“Il corridoio indicato è collocato molto più a sud del viadotto di attraversamento ferroviario previsto nello scenario 2. La collocazione di un nuovo viadotto misto in tale posizione comporterebbe una ingiustificata occupazione del suolo, oltre che un impatto ambientale maggiore. Per tali ragioni la proposta non è perseguibile”.

Nella conclusione alla relazione, Pannetta sottolinea come “pur condividendo la necessità di un nuovo attraversamento in sostituzione del ponte San Michele, i portatori di interesse locali hanno evidenziato criticità, dall’impatto paesaggistico e ambientale al rischio di congestione viaria, fino al tema degli espropri e delle interferenze con attività economiche e agricole esistenti. In generale, le comunità locali hanno richiesto una visione più ampia e integrata, che vada oltre il singolo attraversamento e tenga conto della complessità del sistema della mobilità”.

Aggiungendo: “Nel complesso, il dibattito ha evidenziato una sostanziale convergenza degli stakeholder su alcune priorità: ridurre gli impatti ambientali e paesaggistici, garantire la continuità del servizio ferroviario, assicurare una gestione sostenibile della viabilità e mantenere un approccio integrato tra ferro e gomma. Le richieste di ulteriori studi tecnici, valutazioni ambientali e analisi socio-economiche confermano l’esigenza di un percorso di progettazione approfondito e condiviso, che tenga conto delle peculiarità territoriali e delle aspettative delle comunità locali”.

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