Accoglienza, condivisione e santità. L’opera di Don Guanella a Lecco

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Lecco in festa grazie don Luigi Guanella. O sarebbe meglio dire San Luigi Guanella che da Franciscio di Campodolcino ha portato accoglienza e speranza anche in città. L’istituto intitolato al santo, diretto da don Agostino Frasson, ha infatti operato in città per un secolo, crescendo e insegnando a una moltitudine di giovani. Di questo si è parlato in un convegno sabato all’Auditorium Casa dell’Economia della Camera di Commercio dove hanno presenziato, oltre a giovani ospiti ed educatori della comunità, il sindaco di Lecco Virginio Brivio, l’assessore regionale alla Famiglia Giulio Boscagli e l’assessore provinciale ai Servizi alla persona Antonio Conrater.

“La Casa di via Amendola – ha spiegato Brivio – ha saputo adeguarsi ai bisogni della città. Le iniziative che sviluppano all’interno dell’istituto secondo me sono molto interessanti. Molto bello è il percorso d’autonomia per tutti coloro che hanno appena compiuto i 18 anni, inoltre c’è un buon coinvolgimento dei giovani nella ricerca del lavoro, ma anche attività di spettacolo e tempo libero che vengono svolte con i ragazzi. Non dimentichiamoci poi della mensa che viene tenuta all’interno della struttura a favore delle persone senza fissa dimora”.

Altro progetto in cui l’istituto si è impegnato è “Diapason”, che ha coinvolto parecchi giovani in molti lavori, tra cui la gestione dei chioschi allo stadio Rigamonti Ceppi durante le partite casalinghe della Calcio Lecco. Inoltre, sempre la Casa don Guanella, ha partecipato al Progetto XXL-Adolescenti a larga misura, con cui alcuni ragazzi che hanno potuto liberare la propria creatività dipingendo murales.

La Casa intitolata al santo nasce nel 1910 come orfanotrofio maschile a opera del canonico lecchese Salvatore Dell’Oro, con la denominazione “Istituto Alessandro Manzoni”. Nel 1933 monsignor Dell’Oro affida l’istituto all’Opera don Guanella-Congregazione dei Servi della Carità. È nel 1974 che la struttura passa da orfanotrofio a Istituto, accogliendo un massimo di 100 ragazzi. I bisogni della città infatti sono cambiati e si aiutano soprattutto i più poveri. Dal 1996 nella casa vengono ristrutturati gli spazi per tre comunità con 30 ragazzi. Solo nel 2001 però un atto notarile sancisce il nuovo nome di “Casa don Guanella-comunità educativa”.  Attualmente i minori presi in carico sono circa 60.

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