LECCO – “Nessun rischio per la salute di chi frequenta il centro sportivo”. A sciogliere ogni dubbio sulla possibile presenza di veleni nel sottosuolo dell’area del Bione sono stati risultati degli studi compiuti dall’Arpa e dell’impresa incaricata dal Comune, la Tecnohabitat, presentati giovedì nella Conferenza dei Servizi.
Una riunione attesa da tempo, più volte rinviata per permettere le ultime analisi degli esperti in un lasso di tempo di quasi due anni che aveva fatto crescere i sospetti e il timore su avessero rilevato i tecnici nelle loro verifiche. Infine l’annuncio:
“Queste analisi, lunghe ed importanti, sul sottosuolo ci dicono che non c’è alcun problema per la salute delle persone. E’ la risposta più bella – ha spiegato l’assessore comunale, Francesca Rota – Questo vuol dire anche che non ci sarà la necessità di spostare altrove il centro sportivo e che si può proseguire nella ristrutturazione degli impianti coperti e scoperti”.
I primi lavori a partire saranno quelli alla piscina e poi alla palestra che, come sottolineato dall’assessore, riguarderanno interventi su strutture datate che necessitano nuove certificazioni. Più complicata la questione per le aree esterne (campi di calcio, aree verdi e fognature): i progetti dovranno essere valutati di volta in volta per capire se e quali interventi di bonifica dovranno essere attuati.
Dopo il 15 maggio, annuncia l’assessore, si andrà invece ad intervenire sui servizi igienici esterni, con la rimozione dell’eternit dal tetto e il suo rifacimento. Su questo, a breve Francesca Rota incontrerà il collega Michele Tavola, assessore allo sport, per verificare come procedere.
“Questo è un risultato raggiunto grazie agli interventi qualificati di Arpa e Asl – spiega l’assessore regionale Antonio Rossi – alle quali va il mio ringraziamento per il lavoro svolto in modo impeccabile e capillare, a tutela della salute pubblica. Spesso, infatti, ci dimentichiamo che, dietro ai lunghi periodi necessari per l’espletamento di analisi molto complesse e articolate, sta proprio la necessità di garantire la salvaguardia dei cittadini. I dati raccolti ed esaminati hanno infatti dimostrato come negli anni non siano mai emerse situazioni di pericolo”.
“Ancora una volta – ha concluso l’assessore Rossi – l’impegno e la tenacia hanno avuto la meglio sulle polemiche. In questo anno sono stato spesso chiamato in causa per non essermi interessato del problema; ho preferito non rispondere e lavorare, incontrando a più riprese i diversi attori coinvolti per capire quale fosse la situazione e come si potesse dare un futuro all’area. Ora, dopo aver verificato che la soluzione del problema è possibile, sto analizzando le diverse possibilità e strategie di intervento”.