Ciclabile Lecco-Abbadia, primo tratto pronto entro novembre

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Da sinistra: ing. Giuseppe Zanframundo (Anas), ing. Dino Vurro (Anas), Flavio Polano (presidente della Provincia di Lecco), Gaia Bolognini (assessore all’Urbanistica del Comune di Lecco) e Cristina Bartesgahi (sindaco di Abbadia Lariana)

 

LECCO – “Ci sono stati dei ritardi, ma ora l’impresa dovrà concludere il cantiere nei tempi utili, noi non concederemo deroghe. Entro la fine di novembre il primo tratto della pista ciclopedonale Lecco-Abbadia, quello cioè che collega la città alla Discoteca Orsa Maggiore, sarà concluso“.

Così Dino Vurro, ingegnere responsabile del Coordinamento territoriale Nord Ovest di Anas, sui tempi di realizzazione della pista ciclabile che Lecco attende da oltre dieci anni. Dopo stop forzati, ritardi e ostacoli burocratici, l’opera, o almeno, il suo primo tratto, sembra finalmente vedere la luce e prepararsi al taglio del nastro.

Il cantiere avviato sulla ciclabile

 

Pochi chilometri di ciclabile, 5 in totale, dalla località Caviate di Lecco (distributore Tamoil, per intenderci, ndr) alla Discoteca Orsa Maggiore, al confine con il Comune di Abbadia Lariana, che saranno percorribili in bici o a piedi in completa sicurezza, lontani dalle automobili. Nei mesi scorsi Anas aveva raccolto le richieste degli Enti locali, Provincia, Comune di Lecco e Comune di Abbadia in primis, proponendo di risolvere la situazione dividendo in due stralci il progetto della ciclopedonale.

Un primo lotto sarà proprio quello volto al completamento del tratto iniziale dell’opera, già ‘abbozzato’ ma mai veramente terminato, che collega Lecco all’Orsa Maggiore: 120 i giorni di tempo per realizzare la pista, da fine luglio, data di consegna dei lavori all’impresa, a fine novembre.

Il cantiere, da 900 mila euro, ha ‘ripreso’ vita la scorsa settimana: “I ritardi – ha spiegato l’ing. Giuseppe Zanframundo, che sta seguendo i lavori per conto di Anas insieme all’ing. Vurro  – sono stati dovuti principalmente ad un approvvigionamento di materiale che ha richiesto più tempo del previsto. La prima parte dei lavori riguarderà la rimozione integrale dei guard rail attualmente presenti a lato lago e la loro sostituzione con parapetti particolari e architettonici, in acciaio inox a forma tubolare e dotati di una rete flessibile per respingere eventuali colpi e urti. Quindi si provvederà al rifacimento del manto stradale”. La pista, come assicurato, sarà illuminata.

“Stiamo parlando di un’opera che per Anas ha la stessa valenza di una strada, anche perché, a tutti gli effetti, lo è, sebbene pensata per pedoni e ciclisti. Il progetto è stato fatto tenendo conto di tutti gli elementi, tra cui la questione sicurezza: in caso di malore o necessità l’ambulanza potrà passare sulla pista per effettuare il soccorso” ha detto l’ing. Vurro.

L’ing. Dino Vurro

 

Se il taglio del nastro dei primi 5 km di ciclopedonale sembra oramai essere oramai alle porte, per vedere l’intera opera conclusa ci potrebbero volere ancora anni. Lunghe e ancora incerte infatti le tempistiche del secondo lotto, che prevede, tra le altre cose,  un preliminare lavoro di controllo ‘geologico’ della galleria e dei versanti a lago e a monte della futura pista: “Come facilmente immaginabile – ha spiegato Vurro – la zona è geologicamente sensibile, da un lato abbiamo la montagna e dall’altro il lago, vanno fatti dei rilievi e controllate le fondamenta della galleria, dopo di che, se necessario, si provvederà alla dovuta manutenzione. Solo dopo queste operazioni preliminari indispensabili stenderemo un progetto e partiremo con l’appalto”.

Per quanto riguarda le tempistiche, le stime ipotizzate dall’ingegnere dell’ente strade parlano di almeno altri 4-5 anni: “Calcoliamo un anno per i lavori di controllo, quindi ci saranno i tempi per la progettazione e l’appalto, la cui durata non è dato sapere al momento, e infine circa due anni e mezzo di lavori effettivi per la realizzazione della pista”.

Viste però le vicissitudini che hanno interessato i primi 5 km di opera è il caso di non fare prognostici e ‘gioire’, almeno per il momento, dell’imminente conclusione del primo stralcio dell’opera: “Vorrei essere chiaro – ha detto Vurro – non concederemo deroghe all’impresa, se ci saranno ritardi provvederemo con le regolari sanzioni”.

Soddisfazione è stata espressa dal presidente della Provincia di Lecco Flavio Polano, dal sindaco di Abbadia Cristina Bartesaghi e dall’assessore comunale di Lecco Gaia Bolognini. 

“Nove anni fa, quando sono stata eletta per la prima volta sindaco, usciva il bando per questa ciclabile – ha ricordato il sindaco Bartesaghi – non posso che essere contenta di vedere realizzato almeno il primo tratto. Il mio desiderio ora è che venga completata per intero”.

“Con Abbadia abbiamo chiesto di poter anticipare almeno la messa in sicurezza del primo tratto dell’opera – ha detto Bolognini – vorrei ringraziare Anas per la disponibilità e competenza con cui ha ascoltato questa richiesta del territorio, non era scontato. Come Comune di Lecco provvederemo a ripensare alla viabilità nel tratto di lungolago dove la ciclo pedonale inizia”.

“La promessa fatta sta per avviarsi a compimento, è importante e ne siamo davvero felici – ha commentato da ultimo il presidente della Provincia Flavio Polano – quest’opera significa molto per il territorio, andiamo finalmente a mettere un punto al primo pezzo, piccolo, ma al contempo così importante. Naturalmente l’attenzione non verrà mai meno, la ciclabile da Lecco ad Abbadia va portata a termine”.