Da New York a Chicago, Marco Nessi chiude il World Marathon Majors

Tempo di lettura: 4 minuti
Marco Nessi sul podio del World Marathon Majors
Marco Nessi sul podio del World Marathon Majors

 

LECCO – New York, Berlino, Londra, Boston, Tokyo e, lo scorso 7 ottobre, Chicago. Il lecchese Marco Nessi ha concluso il prestigioso Abbott World Marathon Majors, il circuito delle sei più importanti e famose maratone al mondo.

“E’ un circuito di sei gare legate tra di loro – racconta il podista che vive in città con la sua famiglia – raccoglie le maratone più importanti e famose del mondo. Al termine, oltre a un arrivo particolare, viene consegnata una speciale medaglia che riassume le sei maratone del circuito e il proprio nome entra a far parte dell’albo d’oro dei finisher”.

Il lecchese all’arrivo della maratona di Chicago

 

A Lecco non sono in molti a poter vantare questo risultato e Marco Nessi, atleta della Spartacus Triathlon Lecco di Renzo Straniero, ha concluso la sua avventura con la maratona di Chicago (Usa) lo scorso 7 ottobre: “Ho cominciato nel 2007 con la maratona di New York – racconta -. All’inizio non avevo intenzione di completare tutto il circuito, poi ho corso a Berlino, quindi a Londra e alla fine è venuta l’idea di portare a termine tutto il circuito. E’ certamente un progetto impegnativo: servono voglia, tempo e ovviamente soldi visto che bisogna girare mezzo mondo”.

La medaglia vinta a Chicago e quella speciale per la conclusione del circuito

 

La prima gara nel 2007 a New York, poi le più vicine, Berlino nel 2010 e Londra nel 2011. “Nel 2016 ho corso Boston e poi ho accelerato i tempi completando Tokyo nel 2017 e, pochi giorni fa, Chicago. Un grosso grazie va alla mia famiglia per avermi supportato in questo progetto, è stata un’esperienza bellissima anche se, a essere sinceri, sono contento che sia finita”.

Marco Nessi al termine della maratona di Boston

 

Marco Nessi ha cominciato a correre nel 2003 in maniera molto amatoriale, poi la passione lo ha portato a chiudere 38 maratone principalmente in tutta Europa. Il suo best time è 2h57′: “Quel tempo l’ho fatto segnare a Berlino, è stata una grandissima soddisfazione perché era la prima volta che andavo sotto le tre ore. La gara più bella? Impossibile dirlo, sono tutte diverse e, a modo loro, sono tutte belle. Sicuramente Boston è la più prestigiosa, sei all’università della corsa, ma ogni gara ha la sua storia: vedi città nuove, fai esperienze bellissime, conosci popoli e gente… è una vera e propria esperienza di viaggio. I giorni di trasferta li vivi 24 ore su 24, sono gare da 40 mila concorrenti, ti trovi davanti il mondo e queste cose ti restano negli occhi”.

Il maratoneta lecchese in gara a Tokyo

 

Marco Nessi non disdegna nemmeno le skyrace: “Ho corso ResegUp, Giir di Mont e qualche altra gara nelle nostre zone ma solamente per diletto – ha sorriso -. A noi che corriamo in strada ci frega la discesa: freniamo, facendo il doppio della fatica, invece gli skyrunner si buttano letteralmente giù”.

Prossimi obbiettivi? “Non ci ho ancora pensato, vedremo… per il momento mi gusto la soddisfazione di essere riuscito a fare ciò che, solo qualche anno fa, non avrei nemmeno immaginato!”