Gli onorevoli Valli e Crippa da Confcommercio. Peccati: “Serve aiuto per uscire dalla crisi”

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Il sottosegretario Marco Valli, il presidente di Confcommercio Antonio Peccati e l'europarlamentare Davide Crippa

LECCO –  Il sottosegretario allo Sviluppo Economico Davide Crippa e l’europarlamentare Marco Valli hanno incontrato nel pomeriggio di oggi, venerdì, i commercianti lecchesi.

L’europarlamentare Marco Valli, il presidente di Confcommercio Antonio Peccati e il sottosegretario Davide Crippa

 

Documento di economia e finanza e aperture domenicali i temi centrali dell’incontro: “Dal 2011 in avanti il nostro è un settore che ha estremamente sofferto. Da qualsiasi parte arrivi un aiuto per noi è bene accetto – ha detto il presidente di Confcommercio Antonio Peccati riferendosi all’attuale Governo-. E’ necessario aiutare i commercianti a crescere e stiamo con chiunque ci possa dare una mano ad uscire da questa crisi”.

L’europarlamentare Marco Valli ha parlato di una manovra finanziaria coraggiosa: “Al suo interno contiene cambiamenti radicali oltre che aspetti importanti come il decreto per combattere la corruzione e il conflitto di interessi all’interno della pubblica amministrazione. E’ necessario incentivare chi vuole investire. E’ arrivato il momento di alzare un po’ la testa: sedersi al tavolo e ragionare evitando le sparate che negli ultimi giorni ho sentito dai commissari europei”.

“La manovra economica contiene la possibilità del rilancio della spesa – ha aggiunto il sottosegretario Crippa -. E’ una proposta di legge che nasce anche per i piccoli esercenti: quando si sente parlare di centri storici abbandonati bisogna capire che è anche la conseguenza dell’abbandono dei nuclei storici commerciali. Anche rispetto alle aperture domenicali, il decreto Monti non ha aumentato i consumi ha solo spalmato il lavoro su sette giorni con conseguenze su chi lavora. Bisogna ridare a queste persone dignità e spazi come il riposo domenicale”.

“Una manovra espansiva e nuova rispetto al passato – ha concluso – Non bisogna piegarsi al volere di Bruxelles altrimenti si fa il gioco delle grandi aziende di altri paesi che vengono e ci comprano”.