Il mandellese padre Sandro Lafranconi è tornato in Guadalupa

Tempo di lettura: 3 minuti

MANDELLO – Padre Sandro Lafranconi, mandellese, classe 1950, è tornato in terra di missione. Dopo un periodo di due anni in cui ha svolto il proprio ministero a Regona, in provincia di Cremona, dov’era stato destinato nei primi mesi del 2011 dal vescovo Dante Lafranconi, a sua volta originario di Mandello, il religioso della Società delle missioni africane ha raggiunto in questi giorni la Guadalupa, l’isola delle Antille dove lo stesso missionario aveva già operato dal 2002 al 2010, quando era stato richiamato appunto in Italia.

Padre Sandro era entrato in Seminario dopo aver frequentato la scuola media. Venuto in contatto con l’irlandese padre Michael Colleran, si era trasferito a Genova presso l’istituto della SMA (Società delle missioni africane), proseguendo gli studi nel seminario diocesano del capoluogo ligure. Nel luglio 1976 era stato consacrato presbitero a Mandello dall’allora vescovo di Como monsignor Teresio Ferraroni.

Il suo ministero di sacerdote  era iniziato in terra africana, precisamente in Costa d’Avorio, dove l’impegno in parrocchia si alternava allo studio dei mezzi di comunicazione. Dopo i corsi di formazione in immagine e suono, con stage a Londra, padre Sandro era stato docente presso il neonato dipartimento di Comunicazioni sociali dell’Università Cattolica dell’Africa dell’Ovest.

Nel 2000 aveva iniziato la propria collaborazione con Misna (Missionary International Service News Agency), interrotta dopo due anni quando il sacerdote era stato destinato in America centrale. Ora, come detto, il ritorno in Guadalupa dove il missionario riprenderà la sua attività di “prevosto” della Parrocchia di Saint Claude a cui è stato destinato dal vescovo.

“La Guadalupa mi chiama – ha detto padre Sandro prima di lasciare nei giorni scorsi l’Italia – e mi accorgo di avere ancora un po’ di energie che si rattrappirebbero se accettassi di razzolare con le ali tarpate. Per la prima volta nella mia vita ho dovuto partire senza salutare la “mia” Mandello e ciò mi è molto dispiaciuto”.

“Pensavo di poter avere qualche settimana per riposarmi e appunto per salutare i miei parrocchiani del “Sacro Cuore” prima di riprendere il volo – ha aggiunto il missionario – ma il vescovo della Guadalupa mi ha detto che intende presentarmi ufficialmente domenica 25 agosto, festa patronale della Parrocchia dedicata a Sant’Agostino, e che poi in settembre dovrei iniziare la mia normale attività pastorale. Ecco perché sono partito senza salutare Mandello e la Parrocchia del Sacro Cuore, che sento sempre come la famiglia dove sono nato e cresciuto e a cui resto molto legato, anche se quelli che mi conoscono fanno sempre più parte dei… vecchi”.

E proprio tramite il parroco del Sacro Cuore, don Pietro Mitta, padre Sandro aveva rivolto un pensiero anche al vescovo, monsignor Diego Coletti. “Ogni qualvolta un sacerdote della diocesi di Como avesse bisogno o desiderio di uno spazio di paradiso in terra – aveva affermato il missionario mandellese – sarò più che lieto di accoglierlo in Guadalupa per tutto il tempo che vorrà. Io continuerò a sbrigarmela col prezioso “purgatorio” della Parrocchia e al gradito fratello e ospite riserverò soltanto l’aspetto paradisiaco, che pure è presente in quell’isola”.