MANDELLO – “Un altro modo di amministrare e fare politica è possibile. Un modo dove non si lucri sul cittadino e una politica dove la camicia, la cravatta e la giacca lascino spazio a semplici e quotidiani indumenti. Una Mandello dove gli amministratori si presentino con le mani sporche del proprio lavoro quotidiano e si mettano al servizio dei cittadini”.
Il Movimento 5 Stelle di Mandello torna su uno dei propri cavalli di battaglia in vista del voto di domenica 31 maggio, ossia “la diversa modalità di amministrare la cosa pubblica”.
“Il nostro candidato sindaco Giovanni Trincavelli – si legge in una nota dei pentastellati – si decurterà il proprio compenso del 30%. Sulla sua stessa linea gli altri candidati potranno decidere se decurtare il loro compenso in una misura compresa fra il 30 e il 50%. Insomma un altro modo di amministrare e di porsi con la popolazione è possibile e noi vogliamo dimostrarlo”.
Nel frattempo i “grillini” di Mandello, in linea con la filosofia del “Cominciamo a fare”, nel corso dell’ultimo fine settimana hanno riverniciato altre fontanelle, dopo quella di Rongio, e ripulito alcuni tratti di spiaggia.
“In tanti parlano di turismo e di grandi opere che a nostro parere andrebbero a favore di pochi – afferma il M5S – Noi non siamo contro lo sviluppo e gli investimenti, anzi. Ma riteniamo che occorra partire dalle piccole cose facilmente realizzabili per avvicinare i cittadini a una maggior sensibilità verso i beni pubblici”.
“Il Movimento restituisce alla comunità gran parte dei compensi dei suoi eletti a ricoprire cariche pubbliche – aggiungono i 5 Stelle – e nulla dà come contributo per le campagne elettorali ai suoi gruppi. Eppure con il risparmio di due manifesti in meno abbiamo voluto dimostrare che si possono fare cose utili e durature. Basta aprire gli occhi, vedere e fare”.
“Questo vuol dire che vogliamo un Paese moderno e civile a partire dalle istituzioni – concludono i pentastellati – dove un cittadino non sporca perché trova il decoro e appunto non sporcare gli sembra del tutto normale. Per l’Italia sarebbe una rivoluzione e, storicamente, le più efficaci sono state pacifiche e sono partite dal popolo quando si è sentito deriso oltre ogni limite”.