Osnago: una finta esplosione nucleare per protesta contro l’atomica

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OSNAGO – Una sirena, decine di persone  immobili per minuti, guardando il cielo, o cercando di nascondersi, o restando nelle posizioni che avevano prima del suono, come se fossero stati pietrificati.

È quanto successe realmente il 6 agosto 1945 alle 8.15 del mattino, quando la bomba atomica little boy venne sganciata su Hiroshima radendo al suolo qualsiasi cosa nel raggio di 2 km e facendo morire all’istante 90.000 persone. In ricordo di quanto accaduto, sabato pomeriggio in Piazza Vittorio Emanuele a Osnago, si ripercorreranno quei momenti in una simulazione dello scoppio di  una bomba nucleare in mezzo ai passanti, segnalando l’inizio con il suono di una tromba.

Il flashmob del 15 giugno è organizzato da cittadini di Osnago e del territorio, sostenuti dall’amministrazione comunale osnaghese, che aderiscono a Senzatomica. Questa campagna apolitica e aconfessionale intende creare un movimento di persone che desiderano un mondo libero dalle armi nucleari.

L’obiettivo concreto è chiedere a tutti gli stati del mondo in sede alle Nazioni Unite di adottare una Convenzione Internazionale per l’abolizione delle armi nucleari. Ma Senzatomica mira soprattutto a un cambiamento profondo del modo di pensare della gente, che
deve passare necessariamente da un disarmo interiore se si anela alla pace.

Paolo Strina, sindaco di Osnago ricorda “il nostro paese è membro dal 2009 di Mayor for Peace, movimento promosso dalle città di Hiroshima e Nagasaki (vittime di bombardamento atomico nel 1945) allo scopo di contribuire alla realizzazione della pace nel mondo sensibilizzando l’opinione pubblica a favore dell’abolizione totale delle armi nucleari. Sono ad oggi 451 città e paesi in Italia e
5.645 nel mondo ad aderire al movimento: la Pace si costruisce a partire dalla propria casa, dal proprio quartiere, dal proprio paese.”

Daisaku Ikeda, leader e filosofo buddista, afferma “se vogliamo lasciarci alle spalle l’era del terrore nucleare dobbiamo combattere contro il vero nemico. Quel nemico non sono le armi nucleari in quanto tali, né gli stati che le possiedono o le costruiscono. Il vero nemico da affrontare è il modo di pensare che giustifica le armi nucleari: l’esser pronti ad annientare gli altri qualora essi siano
considerati una minaccia o un intralcio alla realizzazione dei propri interessi”.