Proteste alla Nostra Famiglia. I lavoratori presidiano i cancelli

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BOSISIO PARINI – Non ci stanno i lavoratori de La Nostra Famiglia, che si sono visti chiudere in faccia le porte di una trattativa a livello nazionale in corso da ormai due anni.

Era infatti il 2012 quando, La Nostra Famiglia aveva chiesto un accordo per far fronte a una difficile situazione economica. Ora, che i sindacati, unitamente ai lavoratori, avevano fatto la loro proposta, l’Ente ha stracciato tutto, dichiarando la chiusura a ogni trattativa.

“Avevamo proposto un accordo che avrebbe visto i lavoratori fare un sacrificio per aiutare l’azienda – spiegano i sindacati – Avrebbero aumentato le ore di produttività a favore di nuove iniziative e attività: 60 ore in più per 150 euro complessivi all’anno. Ovvero un compenso di 2,50 euro all’ora. Ma l’Ente non ci è stato, vuole che questi dipendenti lavorino in più gratuitamente”.

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Da La Nostra Famiglia, che conta solo in Lombardia circa 1500 lavoratori, per un totale nazionale di oltre 2000 dipendenti, è arrivata improvvisa la chiusura al dialogo con i sindacati e i rappresentanti sindacali interni.

“Questa chiusura nei nostri confronti è arrivata improvvisa – spiega Fabio Incerti Vecchi Rsu, che lavora a Ponte Lambro – Avremmo lavorato 8 ore al mese in più per la modica cifra di 2,50 euro all’ora ma se avessimo visto una certa progettualità, volevamo dare fiducia all’Ente per cui lavoriamo, andargli incontro. Hanno detto da subito che non avrebbero licenziato nessuno ma allora vogliamo sapere come e dove vogliono effettuare i tagli che hanno annunciato. Ora è stata convocata da parte della direzione generale un’assemblea a cui però non sono stati invitate le organizzazioni sindacali che hanno seguito per tutti questi mesi la trattativa. Ci chiediamo perchè ci vogliono escludere, scavalcare. Per questo non parteciperemo, in segno di protesta”.

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Da qui il presidio sui cancelli dell’Istituto bosisiese che ha visto partecipi molti lavoratori provenienti dalle diverse sedi lombarde dell’Ente e andato in scena nel pomeriggio di mercoledì 1° aprile.

“La Nostra Famiglia ha fatto un’azione violenta, illegale. Hanno scritto ai lavoratori che potrebbero applicare altri contratti, non del settore: ci sembra una minaccia – spiegano i sindacati – Ora chiediamo che venga riaperta la trattativa e se così non fosse siamo pronti a mobilitare i lavori in uno sciopero anche duraturo e continuativo”.

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