LECCO – E’ causa di circa 60 mila decessi all’anno in Italia, 165 decessi al giorno e sono circa 200 i casi registrati ogni anno a Lecco: si tratta della morte cardiaca improvvisa e nel 50% dai casi colpisce persone che in passato non hanno manifestato sintomi di malattie al cuore.
La speranza di sopravvivenza ad un arresto cardiaco è pari al 6% ma può sollevarsi al 75% se vengono messe in atto fin dai primi minuti manovre di rianimazione manuale e attraverso un defibrillatore.
E’ per questo motivo, guardando anche a quanto già avvenuto in altre città del nord Italia e nei paesi anglosassoni, è nato il progetto “Lecco Cuore”, promosso dal Comitato Locale di Lecco della Croce Rossa che, lanciato lo scorso anno, è diventato realtà dopo l’acquisto di quattro defibrillatori, installati in questi giorni nel centro storico. Un traguardo raggiunto grazie ai 27 mila euro raccolti dai volontari dell’ente di soccorso nei banchetti e frutto di donazioni dei cittadini. Il tutto sarà inaugurato domenica, in occasione dei 150 anni di fondazione della Croce Rossa Italiana.
Attualmente ne sono stati installati tre: uno in piazza Garibaldi all’incrocio con via Roma, un altro in Piazza XX Settembre ed un terzo in Piazza Manzoni; l’ultimo, in programma almeno per ora, verrà installato in stazione non appena verranno completati i lavori previsti per il rifacimento dell’ingresso della piazza.
“L’obiettivo è quello rendere più rapido possibile l’intervento su un paziente in arresto cardiaco -ha spiegato il dott. Luca Ghislanzoni, coordinatore del progetto – in assenza di manovre rianimatorie, la speranza di sopravvivenza del paziente si accorcia del 10% ogni minuto. Se invece si interviene da subito, sia con la rianimazione che con il defibrillatore, la percentuale si abbassa solo del 3% ogni minuto”.
I defibrillatori installati sfruttano interfacce di immediata comprensione per chi si trova ad utilizzarli, con tanto di messaggio vocale che spiega all’utente come operare adeguatamente. Inoltre, una volta aperto il vano contenente il DAE, parte una chiamata al 118 e l’operatore potrà fornire la necessaria assistenza alla persona e, se non è ancora stato fatto, allertare i soccorritori inviando sul posto un’ambulanza.
“Così, il cittadino riesce a coprire quel buco di 7-8 minuti necessari al personale medico per raggiungere il luogo dell’accaduto. Minuti nei quali rischieremmo di perdere il paziente”. La mancanza di respirazione nel soggetto, come spiegato dai volontari della Croce Rossa, è una condizione che distingue l’arresto cardiaco da altri tipi di malore.
NEL VIDEO, LA DIMOSTRAZIONE DI COME INTERVENIRE CON IL DAE:
I defibrillatori sono accessibili a tutti ma è meglio se utilizzati da chi ha fatto l’apposito corso; complessivamente, nell’ambito di “Lecco Cuore”, la Croce Rossa ha formato 100 persone in modo specifico sul defibrillatore e oltre 900 sulla riabilitazione di base.
“Si tratta di presidi importanti per la città – ha commentato l’assessore comunale, nonché medico ospedaliero, il dott. Ivano Donato – anche il Comune di Lecco ha condiviso le finalità di questo progetto e abbiamo formato 15 dipendenti del Municipio, in vista dell’installazione del defibrillatore in stazione”.
Tutti i DAE sono posizionati in apposite colonnine e sistemati in vani dove la temperatura è mantenuta stabile; hanno meccanismi che ne permettono la verifica a distanza sulla loro perfetta operatività e di diagnosticare l’effettivo arresto cardiaco del soggetto. In caso contrario non rilascerebbero alcuna scarica.
Inoltre, ognuno di questi strumenti è dotato di GPS, sono tutti collocati nei pressi di telecamere di sorveglianza e in caso di apertura della cassetta scatta la sirena di allerta. Insomma, malintenzionati avvisati.