Aereo precipitato: due indagini per far luce sulla tragedia

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PREMANA – Un incidente che al momento resta senza un perché: all’indomani dello schianto dell’idrovolante in Valle dei Forni, si lavora per capire cosa ha provocato il disastro nel quale hanno perso la vita tre persone.

Un volo di piacere che si è trasformato in una tragedia per Franco Gianola e Adele Croci, marito e moglie residenti ad Abbadia, e per il pilota Pietro Brenna, 33enne comasco, figlio di imprenditori edili e aviatore esperto, ritrovati senza vita, carbonizzati a causa delle fiamme che si sono sprigionate dall’aereo.

Franco e Adele Gianola
Franco e Adele Gianola

Diverse le testimonianze che raccontano di aver notato l’idrovolante volare bassissimo in valle, fino al suo schianto: “Ho visto l’aereo volare a bassa quota – ha spiegato Sandro Gianola, caposquadra del soccorso alpino di Premana, che lunedì ha raggiunto sul posto insieme agli altri soccorritori – poi ho ricevuto una chiamata da mia moglie che mi diceva di aver sentito un boato e subito dopo una colonna di fumo alzarsi verso l’alto. Subito ho pensato all’aereo visto poco prima. Volava troppo basso”.

Come lui, tante altre persone hanno avvistato il passaggio del velivolo in Valvarrone e il fumo nero sollevarsi al cielo. Secondo una prima ricostruzione, l’idrovolante avrebbe toccato la cima di alcuni alberi per poi precipitare al suolo e rotolare, avvolto dalle fiamme, verso il fiume Varrone.

Le difficoltà per l’equipaggio potrebbero però essere iniziate qualche attimo prima dello schianto e ciò spiegherebbe il motivo per cui l’aereo volava a bassa quota.

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Per fare chiarezza sull’accaduto sono state aperte due indagini: una dalla Procura di Lecco e l’altra dall’ANSV, l’Agenzia Nazionale per la Sicurezza del Volo che ieri ha informato di aver avviato un’inchiesta di sicurezza per ricostruirne la dinamica ed individuare, con finalità di prevenzione, le cause che lo hanno provocato.

L’ANSV ha contestualmente disposto l’invio di un investigatore sul sito dell’evento per la raccolta delle evidenze utili all’attività investigativa.
Nel frattempo dall’Aero Club di Como, del quale faceva parte il pilota deceduto e da dove era partito il tragico volo, fanno sapere di non voler rilasciare dichiarazioni almeno per ora in merito all’accaduto.

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