CANTU’ – Nel corso della nottata appena trascorsa, i militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Cantù, hanno tratto in arresto, in flagranza di reato, B.R., trentunenne marocchino, clandestino, in Italia senza fissa dimora, responsabile del reato di falsa attestazione o dichiarazione a un pubblico ufficiale sulla propria identità. L’uomo, come emerso, era già stato espulso dallo Stato Italiano lo scorso 16 maggio 2016, perchè clandestino.
L’intervento della pattuglia dell’Arma è avvenuto in Pronto Soccorso a Cantù dove la persona si era presentata a nome di M.M, 34enne egiziano sostenendo di essere stata ferita con un’arma da fuoco nel corso di un’aggressione.
Le immediata attività d’indagine svolte dai militari dell’Aliquota Radiomobile investigativa hanno consentito di appurare che la lieve lesione riportata all’occhio destro era incompatibile con una ferita da arma da fuoco, ma piuttosto dovuta a contatto con sostanza irritante.
Circostanza avvalsa dal fatto che sul luogo della presunta aggressione non erano presenti tracce riconducibili ad una sparatoria. Il presunto cittadino egiziano aveva in realtà fornito false generalità, sia ai Carabinieri, sia alla struttura ospedaliera, con la finalità di eludere la sua posizione di clandestino. Sulla sua vera identità, infatti, pesava un provvedimento di espulsione dal territorio nazionale, eseguito in data 06 maggio 2016, a seguito del quale era evidentemente rientrato di nuovo in Italia in epoca successiva.
Agli inconfutabili elementi di colpevolezza, dunque, è scaturito l’arresto e il rito direttissimo celebrato nel corso della mattinata, a seguito del quale il cittadino marocchino è stato condannato alla pena di 1 anno e 4 mesi di reclusione venendo associato alla casa circondariale di Como.