ROVERETO – Il mondo della montagna è in lutto. Armando Aste si è spento a Rovereto l’1 settembre. Nato nel 1926, è un’alpinista trentino, protagonista nelle Dolomiti negli anni Sessanta.
È stato un faro luminoso dell’alpinismo italiano. Uno dei ragazzi del dopoguerra che raccolsero l’eredità dei grandi del periodo degli anni Trenta (come Cassin, Ratti, Vitali, Dell’Oro, Tizzoni, Esposito, tanto per citare solo alcuni lecchesi).
Ha al suo attivo importanti prime solitarie (via Couzy alla Cima Ovest di Lavaredo, Graffer al Campanile Basso di Brenta, Torre Venezia, parete Sud in Civetta, Cima d’Ambiez, diedro Est in Brenta), e invernali (via Carlesso-Sandri sulla parete Sud della Torre Trieste in Civetta). Aprì lui stesso vie di grande difficoltà (Gran Diedro del Crozzon di Brenta, via della Canna d’organo alla Punta Rocca sulla Sud della Marmolada, spigolo Nordest dello Spiz d’Agnèr Nord nelle Pale di San Martino, Piz Serauta, parete Sud in Marmolada; la via “dell’Ideale” sulla Marmolada d’Ombretta).
Realizzò la prima italiana della parete Nord dell’Eiger nell’Oberland Bernese (in cordata con i lecchesi Pierlorenzo Acquistapace, Gildo Airoldi, Romano Perego, il bresciano Franco Solina e il torinese Andrea Mellano).
In Patagonia aprì un’importante via alla Torre Sur del Paine, lungo la parete e cresta Nord (con i monzesi Josve Aiazzi, Carlo Casati, Nando Nusdeo, Vasco Taldo).