Eseguite quattro misure di custodia cautelare, due soggetti sono ancora ricercati
Le indagini erano partite dal violento pestaggio di due acquirenti avvenuto il 16 luglio scorso
NIBIONNO – Una importante operazione antidroga quella messa a segno nelle scorse settimane dalla Compagnia Carabinieri di Merate, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Lecco, nelle zone boschive a ridosso della Statale 36. L’attività investigativa era partita dopo il pestaggio di due acquirenti, un uomo e una donna, avvenuto il 16 luglio 2024 a Nibionno e scaturito da un diverbio sulla quantità di sostanza ceduta. Le forze dell’ordine erano intervenute su segnalazione di un cittadino che aveva notato il pestaggio: lui era stato trovato in stato di incoscienza ed è rimasto in coma 40 giorni, mentre la donna era stata sfregiata in volto.
I Carabinieri una volta sulle tracce dei due aggressori – arrestati con l’accusa di lesioni gravi con armi con aggravante di minorata difesa (era buio, zona boschiva) – hanno scoperto un importante giro di spaccio che superava le cento cessioni giornaliere di stupefacenti (in prevalenza cocaina, hashish, eroina) per un giro d’affari che andava dai 3.000 ai 5.000 euro giornalieri. I risultati dell’operazione sono stati presentati stamattina in una conferenza stampa a cui hanno partecipato il Procuratore della Repubblica Ezio Domenico Basso, il comandante dei Carabinieri di Merate Giovanni Casamassima e il comandante dei Carabinieri di Lecco Nicola Melidonis.
Settimana scorsa sono state effettuate 4 misure di custodia cautelare delle sei richieste e concesse dal Giudice. Due soggetti, infatti, sono ancora ricercati (uno si trova in Spagna e l’altro in Italia) ma i Carabinieri contano di trovarli perché continuano a bazzicare il territorio meratese. Dei 4 soggetti fermati, invece, uno era già in carcere, due si trovavano a Saronno (VA) e l’ultimo a Costa Masnaga.

Le indagini, che si sono svolte dal luglio scorso fino al gennaio 2025, hanno permesso di accertare fino ad un centinaio di cessioni al giorno nelle zone boschive vicino alla SS36 nei comuni di Rogeno, Costa Masnaga, Molteno, Garbagnate Monastero e Castello Brianza. Sequestrato anche 1 kg di sostanze stupefacenti, oltre ad alcune armi bianche. L’attività veniva svolta al confine tra le province di Lecco, Como e Monza Brianza per intercettare un maggiore numero di consumatori.
La “piazza di spaccio itinerante” era presieduta da un soggetto del 1983 e da altri giovani nati tra il 1999 e il 2000, tutti magrebini alcuni di seconda generazione (nati in Italia). Si muovevano con auto a noleggio che venivano affittate da cittadini italiani incensurati che, in cambio, venivano pagati con la droga. I Carabinieri sono riusciti a smantellare un’organizzazione che, rispetto ad altre, era connotata da una maggiore professionalità, da un maggior radicamento sul territorio. Un gruppo criminale decisamente più pericoloso rispetto a quelli che fanno la spola dai grandi centri.