Torre de Busi. Striscione contro chi accoglie i profughi

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Lo striscione apparso sabato di fronte alla casa dove verranno accolti i richiedenti asilo
Lo striscione apparso sabato di fronte alla casa dove verranno accolti i richiedenti asilo
Lo striscione apparso sabato di fronte alla casa dove verranno accolti i richiedenti asilo

 

TORRE DE BUSI- E’ comparso nella mattinata di sabato 28 novembre, lo striscione “No profughi”, sulla recinzione dell’abitazione privata nella frazione di San Gottardo, a Torre de Busi, che andrà ad accogliere una quindicina di richiedenti asilo.

“E’ già stata avvisata la prefettura e proprio in questi minuti i carabinieri si stanno occupando della rimozione dello striscione…è ignobile che qualcuno abbia voluto esprimere il proprio dissenso in forma anonima!” queste le parole del sindaco Eleonora Ninkovic, che ci tiene a spiegare la questione ai propri cittadini, affinché non si crei un inutile allarmismo.

La notizia dell’arrivo di alcuni richiedenti asilo, nel comune del calolziese, era circolata già qualche giorno fa, fra i banconi dei bar, nella disinformazione generale; “come amministrazione comunale non ci era stato comunicato nulla, per questo mi sono recata, con il vicesindaco e Rocco Briganti- sindaco di Olginate e presidente dell’assemblea distrettuale dei sindaci di Lecco- in Prefettura per chiedere chiarimenti”.

Il sindaco Ninkovic
Il sindaco Ninkovic

I tre appartamenti in cui verranno ospitati i migranti sono di proprietà di un privato, non residente a Torre de Busi, che percepirà un regolare affitto da parte della cooperativa di competenza. L’arrivo è previsto per la seconda metà di dicembre, e riguarda circa una quindicina di persone, di diverse etnie e religioni, fra i quali anche delle famiglie, provenienti dal centro di seconda accoglienza di Cremeno, e ormai in provincia di Lecco da più di un anno.

Secondo quanto riferito dal sindaco, avrebbero quindi già svolto dei corsi di lingua e cultura italiana, sono  in attesa che venga loro accettata o rifiutata la richiesta di asilo politico, hanno, inoltre, già svolto l’iter di vaccinazioni e controlli previsti. La gestione, e di conseguenza i costi, sostenuti dai fondi della Comunità Europea, rimarranno di competenza della cooperativa che sarà presente sul territorio giornalmente, dalle 8 alle 22, attraverso figure specializzate quali assistenti sociali, psicologi ed educatori; sarà garantito loro, anche, un servizio di trasporto per poter continuare a frequentare le attività educative e formative.

Il consiglio di rappresentanza dei sindaci di Lecco ha, inoltre, redatto la bozza dell’accordo territoriale per l’accoglienza dei richiedenti asilo; il documento, che verrà presentato e votato il prossimo  2 dicembre alla conferenza presso l’ASL di Lecco, propone le linee guida necessarie e un lavoro di sinergia fra le amministrazioni comunali e la prefettura.

Il Ferrhotel di Lecco, fungerà da centro di prima accoglienza in cui i migranti verranno identificati, dotati di regolare permesso di soggiorno in attesa che venga, o meno, accettata loro la domanda d’asilo politico. Successivamente si provvederà allo smistamento presso i centri di seconda accoglienza, strutture, come quelle di Cremeno o Maggianico, che dispongano di un numero di posti maggiore di trenta, di competenza delle cooperative. Il terzo step riguarda, invece, l’inserimento nella realtà comunale, in cui le amministrazioni chiedono di partecipare attivamente, istituendo un organo di controllo, rappresentato dalla Comunità Montana della Valsassina che diventi referente in quanto conoscitore delle criticità territoriali e dei vari contesti sociali.

In questo modo sarà possibile far fronte ad un’emergenza di carattere nazionale, ci tiene a sottolineare Eleonora Ninkovic, ” che non riguarda di certo solo il nostro Comune!”.

E’ notizia di questi giorni la presentazione, da parte delle cooperative, all’INAIL di un progetto provinciale per poter permettere ai richiedenti asilo di svolgere attività socialmente utili e tirocini a titolo gratuito e con l’unico scopo di integrarli nelle comunità.

“E’ fondamentale che non si scateni il panico, la situazione può essere affrontata e gestita consapevolmente! E’ importante che non si creino delle etichettature!” questo il messaggio del primo cittadino ai propri cittadini, l’invito è anche quello di partecipare alle sedute dei consigli comunali per avere tutte le risposte corrette ed esaustive e non affidarsi alle dicerie.

 

 

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