“Onda Pazza”: podcast contro le mafie realizzato dagli studenti lecchesi

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Due classi dell’IIS Medardo Rosso e delle scuole medie di Civate e Malgrate a partecipare

“Il progetto Onda Pazza ha sensibilizzato le giovani generazioni sui temi della memoria e del contrasto alle mafie”

MODENA – Giunto al termine il progetto nazionale di legalità nelle scuole dal titolo “Onda Pazza – il filo della memoria” finanziato dal Ministero dell’Istruzione e del Merito, che si è concluso con l’evento di chiusura nella giornata di martedì 21 maggio, nella sala dell’ex Oratorio del Palazzo dei Musei di Modena, a cui hanno preso parte anche due classi di studenti lecchesi.

“Onda Pazza – il filo della memoria” è un progetto che si è proposto di creare momenti di riflessione e divulgazione sul tema della legalità e della memoria coinvolgendo le scuole di 7 regioni italiane (Emilia-Romagna, Lombardia, Piemonte, Lazio, Campania, Sicilia e Sardegna). Il programma ha previsto incontri con testimoni dell’antimafia che hanno promosso, negli istituti scolastici che hanno aderito al progetto, laboratori creativi con l’obiettivo di realizzare materiali originali da diffondere a livello nazionale.

Dopo il benvenuto dei responsabili di due dei diversi soggetti che hanno realizzato il progetto, attraverso i responsabili Alessandro Gallo (associazione Caracò), Caterina Gambetta, project manager, e Stefano Tè, direttore artistico, del Teatro dei Venti, c’è stato l’intervento dei testimoni della legalità che hanno partecipato all’avvio dei diversi programmi nelle scuole. Luisa Impastato, nipote di Peppino, assassinato dalla mafia in Sicilia, Arianna Mazzotti, nipote di Cristina, vittima innocente della ‘ndrangheta, Beatrice Federico, moglie di Raffaele Pastore, che nel 1996 venne ucciso dalla camorra dopo la denuncia per racket di due anni prima, Celeste Costantino, che si occupa da sempre di politiche culturali, tematiche di genere, comunicazione e mafie, e Alessandro Gallo, figlio e nipote di due esponenti importanti della camorra napoletana degli anni ’80 che, grazie al teatro, capì ben presto da che parte stare, decidendo di tenersi lontano dalla malavita, anzi combattendola attivamente.

A seguire, sono stati proiettati gli estratti del video finale prodotto da Caracò nelle sette regioni coinvolte e presentati i prodotti realizzati dagli studenti: graphic novel, podcast e video. Infine, è stato dato spazio alle letture di brani del libro “La giusta parte“, edito da Caracò. Questo lavoro racconta, in un continuum armonico di verità, emozioni e rabbia civile, la lotta quotidiana di una serie di persone, che hanno scelto, tra le tante alternative possibili, quella più impegnativa: stare dalla giusta parte.

Sono stati prodotti 4 podcast partendo dalla testimonianza di Arianna Mazzotti, nipote della vittima di ‘ndrangheta Cristina Mazzotti. Ogni classe ha prodotto scritti e raccontato la vicenda da punti di vista differenti.

Gli Istituti coinvolti sono: classe 5A dell’IIS Medardo Rosso (Lecco), le classi 3B delle Scuole Secondarie di I° grado di Civate e Malgrate (Lecco), classe 3C della Scuola Secondaria I° grado dell’I.C. di Cisano Bergamasco (Bergamo), classe 3E della Scuola Secondaria I° grado dell’ I. C. di Sant’Omobono Terme (Bergamo). Laboratori creativi condotti da Tiziano Manzini di Pandemonium Teatro, Giusi Vassena e Matteo Binda di Teatro Invito. In totale sono stati 108 gli studenti coinvolti.

Le realtà coinvolte, oltre Teatro dei Venti e Caracò sono: FNAS – Federazione Nazionale delle Arti in Strada, Stalker Teatro, CRAB Teatro (Piemonte), Teatro Invito, Pandemonium Teatro (Lombardia), Emiliano Valente, Emanuele Di Giacomo, Valentina Virgili (Lazio), ProPositivo (Sardegna), TeatrInGestAzione, Baracca dei Buffoni (Campania), Genìa Labart (Sicilia).

“Il progetto Onda Pazza ha sensibilizzato le giovani generazioni sui temi della memoria e del contrasto alle mafie, attraverso lo sguardo dei testimoni dell’antimafia. Con questo progetto abbiamo esercitato la memoria delle vittime innocenti di mafia attraverso i linguaggi creativi dei ragazzi e delle ragazze delle 35 classi delle 7 regioni che hanno partecipato al percorso” ha dichiarato Alessandro Gallo, direttore scientifico del progetto e presidente dell’associazione Caracò.