L’assessore al Commercio Giuseppe Procopio precisa che per ora si continua solo con le bancarelle alimentari
“Impossibile rispettare tutte le prescrizioni con la conformazione del nostro mercato. Vedremo l’evoluzione della situazione”
MERATE – “Alla luce delle attuali normative il mercato settimanale si terrà solo con le bancarelle dei generi alimentari così come è stato nelle ultime settimane. Per la conformazione del nostro centro cittadino, è pressoché impossibile garantire ciò che la normative prevede”. L’assessore al Commercio Giuseppe Procopio mette le mani avanti e sottolinea che le regole previste nelle linee guida per ciò che riguarda i mercati all’aperto rendono di fatto impossibile, almeno per ora, il ritorno di tutte le oltre 140 bancarelle che costituiscono il mercato del martedì.
Domani, quindi, ci saranno solo i banchi degli alimentari, localizzati in piazza don Minzoni. L’accesso all’area mercatale avverrà con le regole e gli accorgimenti presi fin da ora grazie alla disponibilità dei volontari della Croce Bianca (misurazione della febbre) e della Protezione civile (controllo scaglionato degli accessi).
“Vedremo come si evolve la situazione. Per ora non possiamo dare il via libera al mercato perché non riusciremmo a rispettare le regole che prevedono, tra le altre cose, di aver un distanziamento tra posteggi di almeno un metro. Le nostre bancarelle sono tante e si snodano per tutto il centro andando a occupare piazza Prinetti, via Baslini, piazza degli Eroi, via Manzoni e l’imbocco di via Papa Giovanni XXIII. Abbiamo diversi ingressi e accessi all’area del mercato e sarebbe impossibile riuscire a garantire un presidio a ogni varco, oltre a scaglionare la presenza all’interno dell’area che non è assolutamente circoscritta a un’unica piazza”.
Un problema, quello riscontrato da Merate, condiviso con altri Comuni mentre altre realtà, magari anche più piccole, riusciranno a garantire il ritorno del mercato già questa settimana. “Le norme sono queste per ora. Vedremo se ci saranno evoluzioni nei prossimi giorni o settimane” conclude laconico Procopio.