Ospedale Manzoni e Aral uniti per garantire il latte materno ai prematuri

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Il dott. Roberto Bellù

LECCO – L’ospedale Manzoni intensifica il proprio impegno per garantire il latte materno ai neonati: oltre a lavorare con la Banca del Latte di Milano, il reparto di Patologia Neonatale inizia una collaborazione con l’Aral, l’Associazione Regionale Allevatori Lombardia.

“Il latte materno è un alimento insostituibile per tutti i neonati – spiega il dottor Roberto Carlo Bellù della Patol

Roberto Carlo Bellù
Roberto Carlo Bellù

ogia Neonatale – e in particolare per quelli nati prematuri, attualmente siamo organizzati per garantire il latte materno proveniente dalla propria madre al 70% dei nostri prematuri, per i restanti ci appoggiamo alla Banca del Latte di Milano e meno del 10% dei prematuri riceve il latte artificiale”.

Alcuni neonati, specialmente i prematuri di basso peso non possono ricevere il latte materno direttamente dal seno, quindi alle madri viene prelevato il latte che, poi, viene dato ai piccoli fresco o dopo essere stato congelato. Da circa 7 anni il latte prodotto in eccesso viene raccolto e consegnato alla Banca del Latte di Milano che provvede alla pastorizzazione e a portarlo nuovamente al nosocomio cittadino affinché ne possano usufruire quei neonati che per vari motivi non possono avere quello della propria madre. Il latte che riceve questo trattamento corrisponde a circa un centinaio di litri al mese.

Il reparto di Patologia Neonatale, inoltre, applica al latte materno delle fortificazioni personalizzate, ovvero aggiunge all’alimento proteine e sali minerali concentrati in base alle esigenze riscontrate al bambino.

 

Il frigorifero che conserva il latte materno in Patologia Neonatale
Il frigorifero che conserva il latte materno in Patologia Neonatale

 

Per migliorare questa tecnica partirà a breve una collaborazione con L’Aral che si occupa di studi genetici sul latte vaccino al fine di migliorare gli allevamenti. Con una frequenza di due o tre volte a settimana alcuni campioni di latte, raccolti a campione o su indicazione particolare, saranno consegnati ai laboratori Aral di Crema per essere analizzati studiandone le componenti nutritive, proprio come Aral fa per il latte vaccino.

Nicoletta Rizzi
Nicoletta Rizzi

“Sono 45 anni che Aral lavora nel settore bovino per il miglioramento genetico degli allevamenti – spiega Nicoletta Rizzi di Aral – vengono fatti studi sul latte valutandone i parametri. Con i nostri 150 tecnici lavoriamo su 4 milioni campioni di latte annui, ovvero 20 mila al giorno circa e la produzione del latte lombardo è il 40% di quella nazionale”.

L’ospedale raccoglierà il latte e i campioni saranno dati ad Aral che li trasporterà con un apposito camion refrigerato, una volta fatte le analisi saranno restituiti i risultati e, così, i medici del reparto di Patologia Neonatale potranno fare le proprie valutazioni in base alle necessità del bimbo a cui è diretto il latte.

I neonati di peso molto basso, che quindi più necessitano del latte materno fortificato, sono circa 70 all’anno.

Il dottor Roberto Carlo Bellù commenta la nuova collaborazione dichiarando: “Per noi questa collaborazione è una grossa occasione per elevare lo standard qualitativo del servizio che offriamo”.

Ecco alcune immagini del “lattarium” nel reparto di Patologia Neonatale dell’Ospedale Manzoni: