Soccorso Alpino Lombardo. 1.254 interventi nel 2024: “Lieve calo, ma i numeri restano elevati”

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L’escursionismo resta la principale attività coinvolta

83 le persone decedute, nel 2023 gli incidenti mortali erano stati 92

LECCO – Sono in lieve calo ma restano comunque elevati gli interventi compiuti dai soccorritori del Cnsas Lombardo nel corso del 2024: il totale è di 1.254 interventi, 83 con persone decedute, 1.634 le persone soccorse, 83 le ricerche di persone disperse.

Impegnati complessivamente 6.951 soccorritori, per un totale di 4.482 giornate (27.000 ore di attività). Oltre agli interventi in ambito alpino, la IX Delegazione speleologica del Cnsas Lombardo ha compiuto due interventi, in ambiente ipogeo e in forra: il primo a Varese, nella grotta Schiaparelli, l’ultimo a Fonteno (BG), durato ben cinque giorni.

Nel 2023 erano stati 1.390 (di cui 92 mortali, per 1.715 persone soccorse); l’anno precedente, il 2022, gli interventi sono stati 1.314 (78 mortali e 1.584 persone soccorse).

Principali cause per numero di persone soccorse: caduta 546; malore 238; perdita orientamento 171; scivolata 124; incapacità 106; precipitazione 45; ritardo 35; sfinimento 34; scivolata su neve 25; maltempo 21; a seguire con numeri inferiori altre cause.

Principali attività coinvolte per numero di persone di soccorso: escursionismo 752; alpinismo 122; mountain bike 76; residenza in alpeggi 73; scialpinismo 43; funghi 42; arrampicata sportiva 33; ferrata 29; a seguire con numeri inferiori altre attività. Le persone soccorse sono in prevalenza di nazionalità italiana (87,3%) e maschi (75%).

All’inizio del 2025 il Cnsas Lombardo ha rinnovato i propri vertici: al lecchese Luca Vitali, che ha concluso il proprio mandato, succede come nuovo presidente del Soccorso Alpino Lombardo Marco Astori, di Bergamo, che ha ricoperto la carica di delegato responsabile per la VI Orobica durante gli ultimi due mandati triennali. Il ruolo di vice presidente, svolto in precedenza da Gianpiero Scherini, di Sondrio, è affidato ora a Gianluca Crotta, appartenente alla Stazione Triangolo Lariano, coordinatore regionale delle operazioni di ricerca (CoR).

“Rappresentiamo, a livello regionale, oltre 900 soccorritori – sottolinea Marco Astori – e quindi sarà nostro compito ripagare la loro fiducia, con la determinazione necessaria per affrontare le sfide e gli impegni futuri che il Soccorso Alpino e Speleologico Lombardo ha di fronte”. Il Cnsas Lombardo conta cinque delegazioni, quattro alpine, con 31 Stazioni, e una speleologica, con una propria Stazione. I delegati responsabili di zona sono Marco Anemoli (XIX Lariana), Valerio Rebai (VII Valtellina – Valchiavenna), Damiano Carrara (VI Orobica), Gregorio Mondini (IX Speleologica), Luca Ruggeri (V Bresciana).


I dati a livello nazionale

Il Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico (CNSAS) da oltre 70 anni effettua soccorsi tecnici – sanitari e non – in ambiente montano, in grotta e negli ambienti impervi del territorio nazionale con più di 7.000 operatori altamente specializzati.

I numeri del 2024

Nel corso dell’anno scorso, il CNSAS ha effettuato 12.063 missioni di soccorso, portando assistenza a 11.789 persone. Il dato conferma la stabilizzazione dei numeri su livelli molto elevati, in linea con gli ultimi due anni. Le ore/uomo impiegate sono state 183.846, per un totale di 314.228 giornate/uomo, con 42.589 tecnici volontari coinvolti.

Le cause degli interventi

Le principali cause degli interventi rimangono sostanzialmente invariate rispetto agli anni precedenti:

  • Caduta o scivolata: 43,2%
  • Incapacità durante l’attività svolta: 26,5%
  • Malore: 12,7%

Seguono: altre cause (9,6%), maltempo (4,1%), frane (1,3%), eventi valanghivi (0,7%) e shock anafilattico (0,4%).

Le attività coinvolte

L’attività che si conferma come principale causa di incidenti è l’escursionismo (44,3% dei casi), seguita da:

  • Sci alpino e nordico: 14,0%
  • Mountain bike: 6,8%
  • Alpinismo: 5,9%
  • Ricerca di funghi: 3,4%
  • Attività lavorative: 2,6%
  • Attività su ferrate e falesie: 3,6% complessivi

Da segnalare anche la presenza di interventi durante attività venatorie, sport dell’aria e speleologia.

Lo stato fisico delle persone soccorse

Nel 2024 si contano:

  • 466 persone decedute
  • 1.431 feriti gravi
  • 5.288 feriti lievi
  • 299 feriti con compromissione delle funzioni vitali
  • 4.187 illesi
  • 118 dispersi

L’identikit della persona soccorsa

Il profilo prevalente rimane stabile: uomo italiano tra i 50 e i 60 anni, leggermente ferito dopo una caduta durante un’escursione nel mese di agosto, che si conferma il periodo con il maggior numero di interventi (18%).

  • Nazionalità: 80,4% italiani, seguono cittadini di Germania (6,8%), Francia (1,6%) e Austria (1%).
  • Età prevalente: tra i 50 e i 60 anni (16,36%), seguiti da over 60 e giovani tra i 20 e i 30 anni.
  • Sesso: 67,9% maschi, 32,1% femmine.
  • Appartenenza al Club Alpino Italiano: 91,4% non soci, 8,6% soci.

Quando e dove intervengono i soccorsi

Quasi la metà degli interventi si concentra nei mesi estivi: luglio (14,4%), agosto (18%) e settembre (8,6%), in linea con le principali attività outdoor praticate durante la stagione calda.

Distribuzione territoriale degli interventi

I territori più coinvolti sono:

  • Piemonte: 15,9%
  • Soccorso Alpino Valdostano / Valle d’Aosta: 14,3%
  • Trentino: 11,7%
  • Alto Adige: 10,9%
  • Lombardia: 10,4%
  • Veneto: 9,2%

Seguono tutte le altre regioni italiane, con dati coerenti con gli anni precedenti.

Il confronto con gli anni precedenti: numeri stabili, ma ancora troppi decessi

Nel triennio 2022–2024 si registra un andamento stabile e costantemente elevato del numero complessivo di missioni di soccorso effettuate dal CNSAS. Dopo il picco del 2023, con 12.349 missioni, il 2024 si attesta su 12.063 missioni, un dato in linea con quello dell’anno precedente e in forte aumento rispetto alle 10.367 missioni del 2022.

Anche il numero delle persone soccorse rimane elevato:

  • 11.789 nel 2024
  • 12.365 nel 2023
  • 10.125 nel 2022

Sul fronte delle persone decedute in ambiente impervio, si osserva una lieve flessione rispetto agli anni precedenti, pur restando il dato altamente significativo:

  • 466 decessi nel 2024
  • 491 nel 2023
  • 504 nel 2022

L’analisi conferma una pressione costante sul sistema di soccorso in montagna, con numeri che evidenziano quanto sia necessaria una costante attività di prevenzione, sensibilizzazione e formazione per ridurre i rischi e limitare gli incidenti.